Il capoluogo lombardo, fulcro economico e finanziario d’Italia, si presenta con un quadro complesso e contraddittorio nell’analisi della Qualità della Vita del Sole 24 Ore.
Se da un lato si conferma come motore di ricchezza, consumi e opportunità lavorative, dall’altro si colloca in una posizione deficitaria per quanto riguarda la sicurezza percepita, attestandosi penultima in una classifica che mette a confronto diverse realtà territoriali.
L’indagine, giunta alla sua trentaseiesima edizione, costituisce un’istantanea del benessere diffuso, un’istantanea che, nel corso dei trentacinque anni di osservazione, ha rivelato mutamenti significativi nel tessuto sociale ed economico del Paese.
La classifica, un indicatore composito che valuta diversi aspetti della vita quotidiana, evidenzia come la Lombardia, pur rappresentando un’area di eccellenza produttiva, debba confrontarsi con sfide rilevanti in termini di sicurezza e coesione sociale.
La top ten della Qualità della Vita, dominata da realtà settentrionali, vede Milano guadagnare quattro posizioni, raggiungendo l’ottavo posto.
Questo avanzamento, tuttavia, non cancella la disomogeneità interna alla regione.
Trento, città che si distingue per la sua qualità ambientale e l’efficienza amministrativa, conquista il primato, spodestando Bergamo, che aveva detenuto la vetta nel 2024.
La presenza di Cremona, Lecco e Monza Brianza nella seconda metà della classifica, con perdite significative di posizioni, riflette dinamiche specifiche che meritano un’analisi più approfondita.
L’ascesa di Sondrio, che si posiziona al ventitreesimo posto, testimonia un recupero in termini di servizi e opportunità.
Tuttavia, la maggior parte delle province lombarde registra un arretramento, con Como, Brescia, Mantova, Varese, Lodi e Pavia che subiscono perdite di posizioni considerevoli.
La perdita di terreno di Brescia, riconosciuta come la città più sostenibile d’Italia, suggerisce che la sostenibilità ambientale, pur essendo un fattore importante, non è sufficiente a garantire una qualità della vita elevata in tutte le sue dimensioni.
Le dinamiche in gioco sono complesse e riflettono una polarizzazione del territorio italiano.
La concentrazione di ricchezza e opportunità in alcune aree, come Milano, non si traduce automaticamente in un miglioramento della qualità della vita percepita da tutti i cittadini.
Fattori come la sicurezza, l’efficienza dei servizi pubblici, la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale giocano un ruolo cruciale nel determinare il benessere diffuso.
L’indagine del Sole 24 Ore, pertanto, non è solo un mero esercizio di ranking, ma uno strumento prezioso per identificare le aree di criticità e orientare le politiche pubbliche verso un futuro più equo e sostenibile.
La necessità di affrontare le sfide legate alla sicurezza percepita, in particolare, si pone come priorità per il capoluogo lombardo e per l’intera regione, al fine di preservare la sua attrattività e garantire un futuro prospero per tutti i suoi abitanti.




