Nella notte tra il 26 e il 27 novembre, Milano è stata teatro di un drammatico episodio che ha portato all’arresto di un giovane per tentato omicidio.
L’uomo, un 25enne originario di Treviglio (Bergamo), è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a seguito di un’aggressione premeditata ai danni di una cittadina uruguaiana.
Le indagini, condotte dalla Polizia Locale, hanno ricostruito una sequenza di eventi che getta luce su un quadro di violenza premeditata e apparente escalation di comportamenti aggressivi.
La vicenda è iniziata all’interno di un albergo, dove i due si trovavano e dove era sorta una violenta discussione, culminata in insulti.
Successivamente, l’uomo ha atteso la donna in strada, nella zona nord-ovest della città, precisamente tra via Porpora e via Lulli, a bordo della sua Mercedes bianca, caratterizzata da un tettuccio nero.
L’aggressione non è stata un atto impulsivo, ma l’esito di una strategia studiata.
Dopo un iniziale confronto in albergo, l’uomo ha deliberatamente iniziato a seguire la donna mentre percorreva il marciapiede.
Il suo comportamento, volto a intimidire e spaventare la vittima, l’ha indotta a tentare di allontanarsi, attraversando la strada.
Si è assistito a un’apparente tentativo di rassicurazione, un momento di pausa che ha preceduto l’atto più grave: una brusca accelerazione dell’auto che ha investito la donna mentre stava nuovamente attraversando la carreggiata.
L’uomo ha quindi abbandonato la vittima sull’asfalto, fuggendo dalla scena prima dell’arrivo dei soccorsi.
L’identificazione dell’aggressore è stata resa possibile grazie a diversi elementi probatori.
La vittima stessa, shockata dall’accaduto, ha riconosciuto il suo aggressore tramite un profilo social.
Un elemento cruciale è stato fornito anche dal portiere dell’albergo, che ha confermato l’identità dell’uomo.
La combinazione di queste testimonianze, supportata dall’analisi delle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, ha permesso agli investigatori di confermare il coinvolgimento del giovane.
La donna, che ha riportato una frattura ossea alla gamba destra, con una prognosi di 25 giorni, è stata soccorsa e trasportata in ospedale.
Le accuse mosse all’uomo, oltre al tentato omicidio, includono l’aggravante di aver sfruttato circostanze di tempo, luogo e persona tali da ostacolare la difesa, pubblica o privata.
Il capo d’imputazione descrive un’azione mirata e diretta a causare la morte della donna, provocando una specifica lesione.
È stato inoltre accertato che l’uomo, figlio di una famiglia di origine nordafricana, ha agito con intenzioni chiare e univoche, sebbene non sia riuscito a compiere l’omicidio per cause esterne alla sua volontà.
Il giovane è attualmente detenuto presso la casa circondariale di San Vittore, in attesa del prosseguimento delle indagini e del processo.







