Molise: Roberti fiducioso nonostante indagine per corruzione

Il 2024 si apre nel Molise con un bilancio che, almeno in apparenza, proietta un’immagine di stabilità amministrativa.

Il governatore Francesco Roberti, in una dichiarazione conclusiva dell’anno, ha espresso compiuta soddisfazione per il lavoro svolto dalla giunta regionale, auspicando una prosecuzione ininterrotta dell’attuale assetto politico.

L’entusiasmo del Presidente si traduce in una sospensione, per il momento, dei piani precedentemente delineati per una revisione della composizione esecutiva, suggerendo un voto di fiducia nei confronti degli assessori e dei consiglieri delegati.

“Tutti stanno bene, l’impegno è stato significativo e i risultati, per quanto possano essere, sono tangibili”, ha affermato Roberti, sottolineando l’importanza della coesione e della collaborazione all’interno del gruppo di governo.

Questa apparente serenità, tuttavia, convive con un’ombra che incombe sulla figura del governatore: un’indagine per corruzione che lo vede coinvolto, unitamente a un vasto numero di persone (43 in totale).
L’imminente udienza preliminare del 22 gennaio rappresenta un momento cruciale, ma l’atteggiamento di Roberti appare deciso e inattaccabile.
Con fermezza, il Presidente ha ribadito la sua intenzione di rimanere in carica, proseguendo le sue funzioni come ha fatto finora e fino alla naturale scadenza del mandato.

La situazione pone interrogativi complessi.

La fiducia manifestata dal governatore e la solidità percepita dell’esecutivo possono essere interpretate come una strategia per contrastare le accuse e mantenere la stabilità di governare.
Parallelamente, la vicenda giudiziaria apre un dibattito più ampio sulla separazione tra l’esercizio del potere politico e il diritto alla presunzione di innocenza.
La capacità di Roberti di superare questa fase delicata e di verifica giudiziaria e di continuare a guidare la regione sarà determinante per stabilire se la stabilità amministrativa proclamata sarà effettivamente sostenibile nel tempo, oppure se l’ombra delle indagini rischia di oscurare il futuro dell’azione di governo.
L’esito dell’udienza preliminare del 22 gennaio, pertanto, si preannuncia come un indicatore significativo per il Molise, non solo dal punto di vista giudiziario, ma anche per il futuro stesso della sua amministrazione regionale.

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