Monteviasco rinasce: un atto di resilienza e speranza.

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Il rifiorire di Monteviasco: un atto di resilienza e riaffermazione comunitariaLa cerimonia di inaugurazione della nuova funivia che collega Curiglia a Monteviasco, in Valgella, ha rappresentato molto più di un semplice evento inaugurale.
Ha simboleggiato un atto di profonda resilienza da parte di una comunità piccola ma tenace, un atto di riaffermazione di un diritto fondamentale: l’accesso alla propria terra.
La presenza del Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, del Vice Presidente del Consiglio Regionale, Giacomo Cosentino, e della sindaca Norha Sahnane ha sottolineato l’importanza strategica e simbolica di questo momento per l’intera regione.
Monteviasco, un borgo alpino di diciotto anime, si è trovato improvvisamente isolato dal mondo il 12 novembre 2018, in seguito a un tragico incidente sul lavoro che ha causato la perdita di Slavano Dellea, figura storica e pilastro della manutenzione dell’impianto di risalita.

La frazione, incastonata in un contesto montano di rara bellezza, era e rimane raggiungibile principalmente attraverso l’impianto a fune, unica via di collegamento agevole, o attraverso una impegnativa mulattiera che conta quasi duemila gradini.
La sospensione del servizio non è stata solo una questione logistica; ha rappresentato una ferita aperta, una frattura nella vita quotidiana di una comunità legata profondamente alle proprie tradizioni e al proprio territorio.

Le difficoltà incontrate nel processo di riavvio, dall’inchiesta giudiziaria conseguente alla tragedia alla complessa ricerca di un nuovo gestore, hanno evidenziato le lentezze e le inefficienze spesso intrinseche alla macchina amministrativa.
Come sottolineato dal Presidente Fontana, il supporto regionale, prontamente erogato, si è scontrato con la burocrazia, un ostacolo spesso insormontabile.
La risoluzione finale, cruciale per il completamento del progetto, è stata resa possibile grazie all’intervento determinante del viceministro Rixi, capace di superare gli ultimi ostacoli e di sbloccare una situazione altrimenti destinata a protrarsi nell’inverosimile.

Il percorso, come ha rimarcato il Vice Presidente Cosentino, è stato lungo e tortuoso, un vero e proprio “laboratorio” di perseveranza.
I primi aiuti, stanziati rapidamente dopo la tragedia per coprire i costi del servizio e finanziare i lavori necessari, sono stati solo il punto di partenza di un impegno continuo, caratterizzato da incredibili complicazioni.

Nonostante le critiche e i momenti di sconforto, la comunità non si è mai arresa, mantenendo viva la speranza e continuando a lottare per il proprio diritto.
L’inaugurazione della nuova funivia non è quindi solo il ritorno alla normalità, ma la celebrazione di un profondo senso di appartenenza, la riaffermazione di una volontà di vivere e di prosperare in un luogo di straordinaria bellezza e significato culturale.

È un monito, un esempio di come la tenacia, la collaborazione e la determinazione possano superare anche le sfide più ardue, riportando il sorriso e la speranza in un angolo di Lombardia che ha saputo dimostrare di essere molto più di una semplice frazione: un simbolo di resilienza e di comunità.