La comunità di Muggia, e l’intera regione, è scossa da un evento di inaudita gravità: l’oltraggio perpetrato da Olena Stasiuk, una donna di 55 anni, nei confronti del figlio minore, Giovanni, di soli nove anni.
La tragedia, consumatasi il 12 novembre in un appartamento di piazza Marconi, ha lasciato un vuoto incolmabile e ha sollevato interrogativi profondi sulle dinamiche familiari, sulla salute mentale e sulla responsabilità giuridica.
La donna, ora al centro di un’indagine complessa, sarà sottoposta a una perizia psichiatrica approfondita, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) Francesco Antoni, su richiesta della sua difesa, rappresentata dall’avvocata Chiara Valente.
La decisione del GIP, assunta nell’ambito di un incidente probatorio, mira a valutare la capacità di intendere e di volere di Olena Stasiuk al momento del tragico gesto, e la sua idoneità a partecipare consapevolmente al processo penale a suo carico, imputata di omicidio volontario plurioffeso.
La perizia, affidata allo psichiatra forense triestino Lucio Di Gennaro, si configura come un elemento cruciale per comprendere le motivazioni e le condizioni mentali che hanno portato a questo atto di violenza.
L’avvocata Valente, per garantire una valutazione completa e imparziale, si avvarrà della consulenza della psichiatra forense Anna Palleschi, consentendo la partecipazione di un esperto di parte.
Durante l’interrogatorio condotto dal magistrato inquirente, Olena Stasiuk ha confessato l’atto, fornendo però resoconti frammentari e incoerenti, che appaiono indicativi di uno stato psichico alterato.
La gravità delle circostanze e la complessità del quadro clinico emergente hanno determinato la decisione di sospendere la custodia cautelare in carcere, ritenuta incompatibile con le condizioni di salute della donna.
Attualmente, Olena Stasiuk è ricoverata in ospedale a Trieste, in attesa di essere trasferita in una sezione psichiatrica all’interno di un istituto penitenziario, una scelta che riflette la necessità di fornire un contesto di cura e assistenza adeguato al suo stato di salute.
L’evento solleva interrogativi fondamentali sulla salute mentale, sul ruolo della famiglia e sulla vulnerabilità dei minori.
L’indagine e la successiva perizia psichiatrica avranno il compito di fare luce sulle cause profonde di questa tragedia, contribuendo a migliorare i sistemi di supporto e prevenzione per proteggere le famiglie e i bambini a rischio.
L’auspicio è che questa vicenda possa stimolare una riflessione più ampia sulla fragilità umana e sulla necessità di offrire un sostegno adeguato a chi si trova in difficoltà, prevenendo così che simili drammi possano ripetersi.






