Caltagirone Editore ha reso noto un significativo cambio di rotta nella leadership de *Il Messaggero*.
A partire dal 2 dicembre, il ruolo di direttore sarà assunto dal dottor Roberto Napoletano, una figura di spicco nel panorama giornalistico italiano, segnando un ritorno ad una posizione chiave per il professionista spezzino.
La nomina di Napoletano, nato nel 1961, rappresenta un capitolo nuovo per il quotidiano romano, un ritorno alle origini, dato che ha già guidato la redazione tra il 2006 e il 2011.
Il suo percorso professionale, costellato di successi e responsabilità, lo ha visto successivamente alla direzione de *Il Sole 24 Ore*, testimoniando una capacità di navigare con competenza tra le complessità dell’informazione economica e finanziaria.
Più recentemente, dal 2024, ha diretto *Il Mattino* di Napoli, un giornale di grande rilevanza regionale, dimostrando una profonda comprensione delle dinamiche editoriali locali e nazionali.
La decisione di Caltagirone Editore riflette la volontà di confermare la posizione de *Il Messaggero* come uno dei principali organi di informazione del Paese, in un contesto mediatico in rapida evoluzione.
L’esperienza di Napoletano, che unisce una solida preparazione accademica a una vasta esperienza sul campo, è vista come un fattore chiave per affrontare le sfide del futuro e per rafforzare l’impegno del quotidiano verso un giornalismo di qualità, indipendente e attento alle esigenze dei lettori.
Massimo Martinelli, direttore uscente, lascia la guida de *Il Messaggero* per dedicarsi a un nuovo impegno intellettuale: la direzione del Master in Giornalismo e Media Communication Paolo Graldi, un importante centro di formazione per le nuove generazioni di giornalisti.
Il Gruppo Caltagirone esprime profonda gratitudine a Martinelli per il lavoro svolto e augura a Napoletano un percorso professionale ricco di successi, confidando nella sua capacità di guidare *Il Messaggero* verso nuove e stimolanti prospettive.
Questa transizione sottolinea ulteriormente l’importanza dell’innovazione e della continuità nella leadership delle istituzioni mediatiche.









