Il Napoli incassa una seconda sconfitta consecutiva, un campanello d’allarme che risuona forte dopo l’eliminazione dalla Champions League.
La prestazione in Friuli, a Udine, non lascia spazio a interpretazioni: una partita ampiamente meritata dai padroni di casa, che si impongono grazie a un’ukase di Jurgen Ekkelenkamp, una parabola potente e precisa che si insacca alle spalle di un portiere, Meret, sembrato impacciato.
L’annullamento di due potenziali gol per l’Udinese, inizialmente contestato, non intacca la sostanza di una partita dominata a centrocampo, dove i partenopei hanno mostrato evidenti difficoltà nel contenere il dinamismo avversario.
La classifica, ora, vede il Napoli perdere il primato, aprendo uno spiraglio per gli inseguitori.
Parallelamente, a Firenze si consuma un incontro cruciale per la salvezza, uno scontro diretto tra Fiorentina e Verona, due squadre che si aggrappano all’illusione di una risalita.
L’Hellas Verona, con una prestazione grintosa e pragmatica, strappa un risultato prezioso, sconfiggendo una Fiorentina spenta e priva di idee.
Gift Orban, con un gol ben orchestrato nel primo tempo, fa esplodere la gioia dei tifosi veronesi.
Il pareggio momentaneo dei viola, frutto di un inatteso autogol di Unai Nunez, in un’azione confusa dove il difensore viola involontariamente devia un tiro di Kean respinto dal suo stesso portiere, Montipò, non riesce a galvanizzare la squadra.
La definitiva capitolazione viola si materializza nel recupero, con Orban che, su un preciso assist di Bernede, sigilla la vittoria dell’Hellas.
Questa inaspettata vittoria proietta il Verona in una posizione meno critica, superando il Pisa e posizionandosi a due punti dalla zona retrocessione, un margine che, nel complesso scenario del campionato, rappresenta una boccata d’ossigeno.
La partita riflette una netta differenza di approccio: il Verona con lucidità e determinazione, la Fiorentina con un evidente calo di forma e una gestione tattica inefficace.






