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martedì 18 Novembre 2025

Nolano, terremoto mafia: arrestati 44, voto di scambio e nuove estorsioni

L’inchiesta in corso nel Nolano e nei comuni limitrofi dipinge un affresco di infiltrazione mafiosa dalle proporzioni allarmanti, che investe settori cruciali dell’economia e della politica locale.

Lungi dall’essere un’istantanea isolata, la vicenda svela un sistema radicato, capace di permeare il tessuto sociale e istituzionale attraverso una pluralità di attività illecite, coordinate e gestite dal clan Russo, in collaborazione strategica con la potente famiglia dei Licciardi, figura chiave dell’Alleanza di Secondigliano.

La sinergia tra queste due organizzazioni criminali, come sottolinea il procuratore Gratteri, evidenzia un’evoluzione sofisticata delle dinamiche mafiose, caratterizzata da una capacità di adattamento e di infiltrazione inedite.
L’indagine, condotta dai Carabinieri sotto la direzione del pm Woodcock, ha portato all’arresto di 44 individui, tra cui spiccano figure politiche e amministrative, accusate di aver barattato il proprio sostegno elettorale in cambio di favori e ingenti somme di denaro.
Il voto di scambio politico-mafioso si configura come un elemento centrale del sistema criminale, con implicazioni dirette nelle elezioni amministrative di Cicciano (maggio 2023) e Casamarciano (giugno 2022).

In entrambi i casi, i candidati favoriti avrebbero promesso ingenti risorse, stimabili in 18.500 euro, per soddisfare le richieste del clan Russo.

L’elenco degli accusati comprende non solo presunti affiliati mafiosi e loro intermediari, ma anche sindaci eletti e aspiranti tali, a testimonianza della pervasività dell’infiltrazione.

L’attività illecita non si limita al controllo del voto.
Il clan Russo estende la propria influenza nel settore delle scommesse clandestine, come dimostra l’applicazione della misura cautelare a un candidato alle amministrative di Monteforte Irpino, e nel controllo degli appalti pubblici.

L’aspetto più innovativo e preoccupante dell’inchiesta è l’evoluzione delle estorsioni, trasformate in un modello “2.0” grazie all’utilizzo di competenze specifiche.
Un rampollo del clan Russo, laureato in ingegneria, ha sfruttato le proprie conoscenze professionali per imporsi nel settore delle consulenze tecniche, dei progetti e delle pratiche edilizie, monopolizzando il flusso di informazioni e di denaro.
Questo approccio, che combina la forza intimidatoria tipica della camorra con la competenza tecnica, consente al clan di operare in modo più efficiente e di generare profitti elevati, eludendo i controlli e proteggendo le proprie attività.
L’episodio del consigliere comunale di Nola, che ha minacciato l’ingegnera responsabile dell’ufficio tecnico per garantire il vantaggio del clan, illustra ulteriormente il livello di controllo e di sottomissione esercitato dalle organizzazioni criminali sui funzionari pubblici, evidenziando la necessità di una profonda revisione dei processi decisionali e di un rafforzamento dei meccanismi di controllo interno.

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