Le persistenti narrazioni mediatiche ci dipingono come un baluardo di intransigenza, impermeabili a qualsiasi forma di supporto esterno.
Si paventa un rifiuto generalizzato di soluzioni abitative proposte da enti pubblici e da iniziative private, dipingendo un quadro di chiusura e ostilità.
Questa rappresentazione, tuttavia, non corrisponde alla realtà.
È vero che custodiamo con cura il nostro ethos, la nostra visione del mondo e il nostro stile di vita, valori che rappresentano il cuore pulsante della nostra comunità.
Ma questo attaccamento non si traduce in cecità o in un’indifferenza nei confronti delle istanze che provengono dal di fuori.
Al contrario, siamo consapevoli della complessità del contesto e desiderosi di trovare soluzioni condivise.
Le accuse di rifiuto di aiuti offerti dal sindaco e da soggetti privati sono infondate e semplicistiche.
Comprendiamo l’intenzione costruttiva alla base di tali proposte, e abbiamo sempre mantenuto aperto un dialogo costruttivo.
Le discussioni, talvolta complesse, derivano dalla necessità di valutare attentamente l’impatto di ogni possibile soluzione sul nostro modo di vivere e sulla nostra identità.
Non si tratta di un rifiuto incondizionato, bensì di una ponderata riflessione volta a garantire che qualsiasi cambiamento sia compatibile con i nostri principi fondamentali.
La nostra priorità rimane la salvaguardia del nostro patrimonio immateriale, la nostra cultura e il nostro legame con il territorio.
Questo non implica un isolamento volontario, ma piuttosto la volontà di perseguire un percorso di sviluppo sostenibile, che rispetti le nostre radici e preservi la nostra unicità.
Siamo aperti al confronto e alla collaborazione, ma rivendichiamo il diritto di definire autonomamente il nostro futuro, senza compromettere i valori che ci definiscono.
L’ascolto attivo e la ricerca di soluzioni condivise rimangono il nostro impegno verso il territorio e verso chiunque dimostri una reale volontà di comprendere la nostra visione.
