Orazio Gentileschi: Un Cosmopolita nel Secolo d’Oro – Viaggio tra Arte, Protezione e Dinamiche del Rinascimento BaroccoI Musei Reali di Torino offrono un’occasione unica per immergersi nel mondo di Orazio Gentileschi, figura di spicco del panorama artistico del Seicento italiano, spesso oscurata dalla fama della figlia Artemisia, ma di pari rilevanza storica e culturale.
La mostra, un evento di straordinaria importanza curato da Annamaria Bava e Gelsomina Spione, presenta un percorso espositivo ambizioso, focalizzato sull’imponente *Annunciazione* custodita alla Galleria Sabauda, vero e proprio manifesto dell’ingegno e della maestria del pittore.
L’esibizione, denominata “Orazio Gentileschi.
Un pittore in viaggio”, trascende la semplice celebrazione di un artista, configurandosi come una vera e propria immersione nelle complesse dinamiche che caratterizzarono l’età barocca.
Oltre quaranta opere, di cui ventitrè direttamente attribuibili a Gentileschi, provenienti da collezioni prestigiose a livello internazionale – dal Louvre al Prado, dalla Pinacoteca Vaticana ai Musei di Strada Nuova a Genova – narrano un viaggio geografico e professionale costellato di trasformazioni e successi.
La mostra non si limita a documentare le tappe artistiche di Gentileschi, da Roma a Fabriano, da Genova a Parigi e Londra, ma ne illumina il contesto storico e sociale.
Il tema del viaggio, inteso non solo come movimento fisico, ma anche come percorso di apprendimento, di scambio culturale e di ricerca di mecenatismo, è il filo conduttore che lega le opere esposte.
Gentileschi operò in un’epoca di fervore artistico e di profonde trasformazioni politiche ed economiche.
La sua carriera fu segnata dalla costante ricerca di protezione e prestigio presso le corti più influenti d’Europa.
Dalla corte sabauda, dove giunse nel 1623 portando con sé l’imponente *Annunciazione*, alla regale corte di Maria de’ Medici in Francia, fino alla corte inglese di Carlo I e quella spagnola di Filippo IV, il pittore si mosse con astuzia e abilità, tessendo relazioni cruciali per la sua sopravvivenza e il suo successo.
La mostra offre una preziosa opportunità per comprendere il ruolo dei mecenati e le loro richieste, le influenze artistiche che hanno plasmato lo stile di Gentileschi (dalle figure di Giovanni Baglione e Guido Reni a Simon Vouet, Antoon Van Dyck e il fratello Aurelio), e, soprattutto, l’evoluzione del suo linguaggio pittorico in relazione ai diversi contesti culturali in cui operò.
L’eredità di Gentileschi si rivela non solo in termini di innovazione stilistica, ma anche come testimonianza della capacità di un artista di adattarsi e prosperare in un mondo in continuo mutamento, costruendo un ponte tra la tradizione rinascimentale e le nuove tendenze del barocco.
L’evento si inserisce nel programma dell’Olimpiade Culturale Milano Cortina 2026 ed è supportato da Frecciarossa.
Il catalogo è pubblicato da Moebius.









