Il lascito di Oriana Fallaci (1929-2006) al panorama culturale del Novecento si configura come un’eredità complessa e stratificata, ora interamente accessibile grazie al Fondo Oriana Fallaci, un patrimonio documentale di inestimabile valore.
Questo tesoro, donato al Consiglio regionale della Toscana da Edoardo Perazzi, nipote e erede universale della giornalista e scrittrice, racchiude oltre mezzo secolo di attività intellettuale, un percorso di indagine e testimonianza che ha profondamente influenzato il giornalismo e la letteratura contemporanea.
Il Fondo non è semplicemente una collezione di documenti; è un vero e proprio ecosistema di pensiero, composto da appunti confidenziali, manoscritti revisionati, dattiloscritti preliminari, bozze di opere in divenire, riviste e quotidiani che hanno fatto da cassa di risonanza delle sue idee, ritagli di giornale che documentano il contesto storico e politico in cui si è formata la sua visione, lettere che rivelano il lato più umano e privato della sua personalità, rassegne stampa che testimoniano la sua incessante ricerca di informazioni, ma anche dischi, videocassette, fotografie e oggetti personali che contribuiscono a ricostruire la sua biografia intellettuale e personale.
La sua opera, vibrante di interrogativi esistenziali e di un profondo impegno civile, si articola in una vasta gamma di generi e formati, dalla cronaca di guerra al reportage investigativo, dal saggio politico al romanzo autobiografico.
La sua voce, spesso dissonante e provocatoria, si è fatta interprete delle contraddizioni del suo tempo, denunciando le ingiustizie, smascherando i poteri forti, dando voce agli esclusi.
La parte bibliografica del Fondo è stata strategicamente collocata presso la Biblioteca della Toscana “Pietro Leopoldo”, un centro di cultura e ricerca di rilevanza regionale, mentre l’archivio, per la sua natura particolarmente fragile e complessa, è custodito dall’Archivio storico del Consiglio regionale, un luogo sicuro e attrezzato per la sua conservazione e fruizione.
L’iniziativa “La Toscana delle Donne” ha offerto un’opportunità unica per avvicinarsi a questo straordinario patrimonio, attraverso una visita guidata che ha permesso di esplorare da vicino i documenti, i volumi e gli oggetti che compongono il Fondo.
Questa occasione è particolarmente significativa in un anno che celebra il cinquantesimo anniversario della prima edizione de “Lettera a un bambino mai nato”, un’opera che, a distanza di mezzo secolo, continua a commuovere e a interrogare i lettori.
Come sottolineato da Cristina Manetti, ideatrice de “La Toscana delle Donne”, attraversare l’archivio di Oriana Fallaci significa immergersi nel cuore pulsante del suo lavoro, osservare il processo creativo di una donna che ha saputo coniugare l’abilità giornalistica con la profondità di una coscienza letteraria.
Il volume “Il cuore in Toscana: il Fondo Oriana Fallaci del Consiglio regionale della Toscana”, curato da Katia Ferri, Elena Michelagnoli e Monica Valentini, offre un inventario dettagliato del materiale d’archivio e un catalogo bibliografico completo, un punto di accesso essenziale per la ricerca e lo studio del Fondo.
La visita guidata, condotta da Katia Ferri, Elena Michelagnoli e Monica Valentini, ha permesso ai partecipanti di apprezzare la ricchezza e la complessità del lascito di Oriana Fallaci, un patrimonio che continua a ispirare e a provocare riflessioni profonde.
Ogni partecipante ha ricevuto una copia del volume, un invito a continuare ad esplorare e a comprendere l’opera di una delle voci più autorevoli del nostro tempo.








