Ornella Vanoni, camera ardente: un saluto tra fiori e ricordi.

La camera ardente di Ornella Vanoni, allestita con sobria eleganza sotto il palcoscenico del Piccolo Teatro Grassi di Milano, si configura come un delicato crocevia di ricordi e riconoscimenti.
La bara, realizzata in legno chiaro, riposa su una piattaforma, adornata da due cuscini di girasoli, simboli di vitalità e resilienza che contrastano, con un’amara dolcezza, con la definitiva assenza.
Una grande ghirlanda di rose bianche, emblema del teatro stesso, e i gonfaloni delle istituzioni lombarde e municipali milanesi, compongono un perimetro di rispetto e di cordoglio cittadino.

Il momento dell’apertura, preceduto da un istante di raccoglimento intimo tra i familiari più prossimi, ha visto il sindaco Beppe Sala e l’assessore Tommaso Sacchi rendersi presenti per tributare l’ultimo saluto a una figura imprescindibile per la cultura italiana.

Tra i primi a esprimere il proprio cordoglio, con una commozione palpabile, la cantante Emma Marrone, testimonianza di un legame artistico e personale che ha attraversato generazioni.
Un loop continuo della canzone “Domani è un altro giorno”, uno dei tanti inni alla speranza e alla capacità di reinventarsi che hanno caratterizzato la lunga e straordinaria carriera di Ornella Vanoni, avvolge l’ambiente, creando un’atmosfera di malinconia e di riflessione.
La melodia, carica di significato, sembra voler suggerire la continuità dell’eredità artistica e dell’influenza che la cantante ha esercitato su innumerevoli artisti e ammiratori.
Oltre a Emma Marrone, si sono presentati a rendere omaggio a Ornella Vanoni figure di spicco del panorama culturale e istituzionale: il conduttore Fabio Fazio, la cantautrice Fiorella Mannoia, il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia e l’attrice Lella Costa.

La loro presenza sottolinea il ruolo centrale di Vanoni non solo come interprete di grande talento, ma anche come icona di stile, di indipendenza e di coraggio, una donna che ha saputo affrontare le sfide della vita e della carriera con autenticità e determinazione, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva.
La camera ardente si configura quindi come un luogo di passaggio, un punto di convergenza tra il mondo dello spettacolo, delle istituzioni e dei semplici cittadini, tutti uniti nel cordoglio e nel tributo a una voce che ha raccontato l’Italia di ieri e di oggi.

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