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domenica 9 Novembre 2025

Palermo, Sanità: Tangenti e Appalti Truccati, Quindici Arresti

Un’ombra di corruzione si estende sul sistema sanitario palermitano, con la Procura di Palermo che ha disposto un’ondata di misure cautelari – quindici in totale – nel contesto di un’indagine complessa che coinvolge aziende pubbliche e private.
L’inchiesta, denominata “Sorella Sanità bis”, e le sue successive evoluzioni, svela un intricato sistema di tangenti e appalti truccati che ha compromesso l’integrità del servizio sanitario locale, alimentando un clima di sospetto e mettendo a repentaglio la fiducia dei cittadini.

Al centro dell’indagine, figura centrale e ricorrente, emerge la figura di Antonino Maria Sciacchitano, commercialista di Corleone, già agli arresti domiciliari.
La nuova richiesta di trasferimento in carcere sottolinea il ruolo di collegamento e facilitatore che a lui viene attribuito all’interno di questo sistema illegale.
Sciacchitano, presumibilmente, avrebbe operato come intermediario, percependo ingenti somme di denaro in cambio della manovra favorevole a specifiche aziende, compromettendo la trasparenza delle procedure di appalto e l’equità della concorrenza.

L’inchiesta, condotta dai sostituti procuratori Andrea Zoppi e Felice De Benedittis, sotto la direzione del procuratore Maurizio de Lucia, coinvolge una rete di individui, ciascuno con un ruolo specifico nell’organizzazione criminale.
Figure chiave come Catello Lello Cacace, imprenditore stabiese, identificato come il “faccendiere” del gruppo, e i rappresentanti di società fornitrici come Pacifico srl (Umberto Maggio), E.
Medical srl (Umberto Perillo e Diego Russo) e Svas Biosana (Giuseppe Valentino), sono finiti nel mirino degli inquirenti, con la richiesta di misure cautelari in carcere che evidenzia la gravità delle accuse.

Le dinamiche investigative si sono estese a coinvolgere anche figure di spicco del panorama politico regionale, come l’ex presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, e il parlamentare Saverio Romano, per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari, indicando una possibile infiltrazione della corruzione anche nei vertici istituzionali.

La complessità del sistema è ulteriormente amplificata dalla presenza di figure con ruoli amministrativi all’interno delle aziende sanitarie pubbliche, come Alba Cristodaro, responsabile unico del procedimento al Civico, e Aldo Albano, provveditore dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, che si trovano ad affrontare accuse che ne mettono in discussione l’operato e la lealtà nei confronti del servizio pubblico.

L’episodio della gara da 47 milioni di euro per la sterilizzazione del materiale chirurgico del Civico rappresenta un esempio emblematico delle pratiche illecite che si sarebbero verificate, offrendo un quadro preoccupante della profonda crisi di valori che ha permeato il settore sanitario.
L’inchiesta “Sorella Sanità bis” e i suoi sviluppi sollevano interrogativi cruciali sulla necessità di una revisione radicale dei meccanismi di controllo e di una maggiore trasparenza nelle procedure di appalto, al fine di salvaguardare l’integrità del sistema sanitario e di ripristinare la fiducia dei cittadini.

Le indagini in corso promettono di far luce su un quadro complesso e preoccupante, con la speranza di ricostituire un sistema basato su principi di legalità e correttezza.

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