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giovedì 23 Ottobre 2025

Pesca illegale nel Cagliaritano: sequestrate reti e multe per 6.000€

Un’azione di controllo mirata, protrattasi nelle acque occidentali del Golfo di Cagliari, ha interrotto un’attività di pesca illegale che sfidava le normative vigenti in Sardegna.
Tre imbarcazioni provenienti dalla Sicilia sono state sorprese a esercitare la pesca a strascico durante il periodo di fermo biologico, un provvedimento volto a tutelare la riproduzione delle specie marine e a garantire la sostenibilità delle risorse ittiche.
L’operazione, condotta con precisione e coordinazione, ha visto la Direzione Marittima di Cagliari, tramite il 13° Centro Controllo Area Pesca, mobilitare risorse aeree e terrestri per accertare la violazione.
Un elicottero della Quarta Sezione Volo Elicotteri di Decimomannu ha fornito un supporto cruciale nell’individuazione delle imbarcazioni, mentre il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso ha gestito le procedure di controllo e sanzione.

L’attività di pesca illegale, rilevata a circa venti miglia a ovest dell’isola di Sant’Antioco, ha comportato la sottrazione di 150 chilogrammi di pesce, immediatamente sequestrati.

I comandanti dei tre pescherecci sono stati sanzionati con multe elevate, ammontanti a un totale di 6.000 euro, a testimonianza della gravità delle infrazioni commesse.

Le reti da strascico, strumenti di pesca particolarmente impattanti sull’ecosistema marino, sono state anch’esse confiscate.

Questo episodio solleva interrogativi fondamentali sulla necessità di un controllo sempre più rigoroso delle attività di pesca, soprattutto in un contesto di crescenti pressioni antropiche sugli ecosistemi marini.

La pesca a strascico, in particolare, è una pratica controversa a causa dei danni che può arrecare agli habitat bentonici, ovvero i fondali marini, e alla fauna associata.

La distruzione di questi habitat compromette la biodiversità e la capacità di recupero delle popolazioni ittiche.
L’azione della Guardia Costiera sottolinea l’importanza di un approccio integrato che coinvolga il monitoraggio aereo, il controllo delle imbarcazioni e la cooperazione tra le diverse istituzioni per garantire il rispetto delle normative e preservare la ricchezza del patrimonio ittico sardo.

Il fermo biologico è uno strumento essenziale per favorire la ripresa delle specie più vulnerabili e per garantire che le generazioni future possano continuare a beneficiare delle risorse del mare.

La rigorosità nell’applicazione delle regole, unita alla sensibilizzazione degli operatori del settore, rappresenta la chiave per un futuro sostenibile per la pesca in Sardegna e nel Mar Mediterraneo.

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