In un gesto simbolico di profonda rilevanza, la governatrice dello Stato della Città del Vaticano, Sr.
Raffaella Petrini, ha presieduto ieri sera la solenne cerimonia di inaugurazione del presepe e l’accensione dell’albero di Natale in Piazza San Pietro.
Un’occasione che trascende la consuetudine, segnando un punto di svolta nella storia di queste celebrazioni vaticane e preannunciando, forse, un nuovo paradigma di partecipazione e inclusione.
L’evento, tradizionale appuntamento del calendario natalizio romano, riunisce i vertici della Curia Romana, autorità religiose e civili, che donano il presepe e l’albero che illumineranno le festività natalizie sotto la guida del Sommo Pontefice.
La presenza della governatrice Petrini, al vertice di questa celebrazione, rappresenta una novità assoluta, frutto di una decisione coraggiosa e lungimirante di Papa Francesco, il quale, anche durante il suo recente ricovero, ha promosso l’apertura della carica a donne, decisione formalizzata con un motu proprio recente.
Quest’anno, l’inaugurazione del presepe assume un significato particolarmente intenso.
Si conclude il Giubileo, con la sua riflessione sul cammino di fede e di grazia, e si spalanca l’orizzonte dell’ottavo centenario dalla morte di San Francesco d’Assisi.
Francesco, artefice della prima rappresentazione della natività a Greccio, incarnò un messaggio universale di pace, di custodia del creato e di fraternità, valori che risuonano con particolare urgenza nel mondo contemporaneo.
Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, l’arcivescovo Emilio Nappa e l’avvocato Giuseppe Puglisi-Alibrandi, segretari generali del Governatorato.
L’imponente abete, alto 25 metri, proveniente dalla Valle d’Ultimo, in Trentino-Alto Adige, testimonia un atto di generosità dei comuni di Lagundo e Ultimo, con un’attenzione scrupolosa per la salvaguardia dell’ambiente forestale.
Il presepe, invece, è un’opera d’arte realizzata nella diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, un omaggio al territorio attraverso la riproduzione di monumenti iconici come il Battistero di Santa Maria Maggiore a Nocera Superiore, la fontana Helvius di Sant’Egidio del Monte Albino e i caratteristici cortili dell’Agro Nocerino-Sarnese.
Ogni elemento, dall’albero al presepe, è permeato di un messaggio di accoglienza, di bellezza e di profonda spiritualità, invitando alla contemplazione del mistero divino e al rinnovamento interiore.
L’evento si configura non solo come un momento di festa, ma come un invito a riscoprire i valori fondanti del cristianesimo e a rinnovare l’impegno per un mondo più giusto e fraterno.








