Nell’attuale panorama economico globale, caratterizzato da una progressiva erosione della competitività europea rispetto alla potenza industriale di Stati Uniti e Cina, il continente africano emerge come potenziale fulcro di un nuovo paradigma di sviluppo reciproco.
Il Piano Mattei, ideato dall’Italia, si propone di catalizzare questa dinamica, posizionando il nostro Paese come motore di crescita attraverso un rafforzamento dei legami storici con i paesi del Nord Africa, in particolare per il trasferimento di competenze e tecnologie avanzate.
L’approccio delineato non si basa su logiche puramente commerciali, ma riconosce la centralità di un’interazione improntata all’empatia, al rispetto dei diritti umani e alla profonda sensibilità culturale.
Questi elementi si configurano come imprescindibili per la costruzione di una fiducia duratura, pilastro fondamentale di una partnership di successo.
Come sottolineato da Antonio Gozzi, esperto in autonomia strategica europea e competitività, questa visione si traduce in azioni concrete.
Le iniziative del Piano Mattei si articolano su due direttrici principali.
In primo luogo, un ampio programma di formazione professionale e tecnica, volto a potenziare le risorse umane africane.
Questo programma non si limita a replicare modelli esistenti, ma mira a integrare e armonizzare le iniziative già in atto, sfruttando la collaborazione con le università italiane per garantire un’offerta formativa di alta qualità e perfettamente in linea con le esigenze del mercato del lavoro africano.
In secondo luogo, un ruolo cruciale è assegnato alle partecipate statali, che si assumono la responsabilità di fungere da “traino” per le piccole e medie imprese italiane, facilitandone l’accesso a mercati africani complessi e ricchi di opportunità.
Questo intervento strategico mira a sfruttare al meglio la forza del “Made in Italy”, un patrimonio industriale riconosciuto a livello globale, e a valorizzarlo in contesti nuovi.
L’Italia, forte della sua posizione di seconda potenza industriale europea e quarto esportatore mondiale, può così riconfermare il suo ruolo di leader nell’innovazione e nella qualità.
Tuttavia, per ambire a un impatto significativo e sostenibile, è imperativo che il Piano Mattei si trasformi in un’iniziativa europea, superando i limiti imposti dalle risorse iniziali, attualmente quantificabili in 4-5 miliardi di euro.
Questa cifra, pur rappresentando un punto di partenza, risulta insufficiente per competere con gli investimenti già effettuati dalla Cina, che hanno dedicato circa 50 miliardi di euro allo sviluppo africano.
Un’azione europea coordinata e potenziata permetterebbe di massimizzare l’impatto, di affrontare sfide comuni e di creare un ambiente favorevole alla crescita reciproca, basato su principi di sostenibilità, trasparenza e rispetto per le specificità culturali e sociali del continente africano.
L’obiettivo non è la semplice competizione economica, ma la costruzione di un futuro condiviso.