Piemonte e Agenda 2030: luci e ombre nello sviluppo sostenibile

Il Piemonte, come il resto d’Italia, si confronta con un quadro complesso e contrastante nel percorso verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030, come delineato nel recente Rapporto “I territori e lo sviluppo sostenibile 2025” dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).
Lungi dall’essere un’immagine omogenea, la realtà piemontese rivela un mosaico di progressi significativi coesistenti con aree di preoccupazione e regressi che richiedono un’analisi approfondita e interventi mirati.

L’analisi, che valuta il posizionamento delle regioni italiane rispetto ai 17 SDGs e la loro evoluzione temporale, evidenzia come il Piemonte abbia compiuto passi avanti in settori cruciali come la salute, l’istruzione, la parità di genere, l’accesso all’energia, la crescita economica, lo sviluppo delle città e delle comunità, l’adozione di modelli di consumo e produzione responsabili.
Tuttavia, l’andamento negativo in ambiti fondamentali come la riduzione della povertà, la sostenibilità dell’agricoltura e dell’alimentazione, la gestione delle risorse idriche, la tutela della biodiversità e la garanzia di giustizia e istituzioni efficienti, rappresenta una sfida pressante.

Il dato di 11 obiettivi quantitativi potenzialmente raggiungibili (38% del totale) si affianca alla consapevolezza che quasi un quinto di questi presenta una situazione in declino, segnalando una vulnerabilità intrinseca al modello di sviluppo attuale.

Il miglioramento nell’ambito dell’istruzione è particolarmente rilevante.

L’aumento della percentuale di laureati in discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) del 20% tra il 2012 e il 2022, unitamente all’incremento dei posti autorizzati nei servizi socioeducativi (+7,6% nel medesimo periodo), riflette un investimento strategico nel capitale umano.
Paradossalmente, si osserva, tuttavia, un incremento nell’abbandono precoce del sistema educativo (-4,7% tra il 2018 e il 2023), un segnale che richiede interventi mirati per supportare gli studenti a rischio.

La parità di genere mostra progressi incoraggianti: l’aumento della rappresentanza femminile nel Consiglio Regionale (+17,9%) e il miglioramento del rapporto tra laureati uomini e donne in materie STEM (+5,5 punti tra il 2012 e il 2022) testimoniano un impegno concreto verso una maggiore inclusione.
Al contrario, la persistenza della povertà relativa individuale, in aumento del 4,2% tra il 2014 e il 2023, rappresenta un fallimento sociale che richiede politiche redistributive e di sostegno al reddito.
La crisi dell’agricoltura, segnata da una diminuzione della popolazione con adeguata alimentazione (-6,7%) e una riduzione del valore aggiunto per unità di lavoro (-13,8% tra il 2020 e il 2022), solleva interrogativi sulla sostenibilità del sistema alimentare e sulla necessità di promuovere pratiche agricole resilienti e inclusive.
La pressione sulle risorse idriche, l’aumento della copertura del suolo e la crescente incidenza di frodi informatiche (6,7 ogni 1.000 abitanti nel 2023) e la dilatazione dei tempi della giustizia civile (26 giorni in più tra il 2012 e il 2024) evidenziano le debolezze strutturali che ostacolano il progresso verso la sostenibilità.
In definitiva, il rapporto ASviS offre un’istantanea complessa, un invito a un’azione concertata e a una visione a lungo termine che consideri non solo gli indicatori quantitativi, ma anche le implicazioni sociali ed ambientali, al fine di costruire un futuro più equo, prospero e resiliente per il Piemonte e per l’intero Paese.

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