sabato 11 Ottobre 2025
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Piemonte e CAI: accordo storico per le Alpi, sguardo al 2030

Il cuore pulsante delle Alpi Pennine ha fatto da cornice alla firma di un accordo strategico tra la Regione Piemonte e il Club Alpino Italiano (CAI), un atto che consacra un ventennio di proficua collaborazione e proietta lo sguardo verso un futuro sostenibile e valorizzante per il patrimonio montano piemontese, fino al 2030.

La Conferenza europea sui sentieri e cammini, ospitata a Macugnaga, ha rappresentato un’occasione privilegiata per sancire questo impegno, un patto che va ben oltre la semplice manutenzione di percorsi e rifugi.
Si tratta di un vero e proprio progetto di sviluppo integrato, che riconosce l’eccezionale ricchezza del territorio piemontese: una fitta rete di oltre 20.800 chilometri di sentieri, che si dispiega attraverso vette maestose e valli incantate, offrendo un ventaglio di opportunità escursionistiche per ogni livello di preparazione, dalle passeggiate leggere alle impegnative traversate alpine.

La struttura ricettiva, con i suoi sessanta rifugi gestiti, dieci autogestiti, ventuno incustoditi e quarantasette bivacchi, capace di offrire quasi 3.740 posti letto, testimonia la vocazione del Piemonte come meta privilegiata per gli amanti della montagna.
Il protocollo, siglato dagli Assessori Marco Gallo e Gian Luca Vignale e dal Presidente del CAI Antonio Montani, definisce un quadro d’azione articolato in sette aree di intervento cruciali, ciascuna delle quali riflette una visione olistica della valorizzazione montana.
Innanzitutto, si punta al ripristino e alla messa in sicurezza della rete escursionistica, con un’attenzione particolare alle infrastrutture essenziali come ponti, sentieri a rischio frana e vie ferrate.

L’aggiornamento e la riprogettazione dei percorsi, tenendo conto dei cambiamenti climatici e delle nuove esigenze degli escursionisti, rappresenta un altro pilastro fondamentale.

Questo implica non solo la revisione di tracciati esistenti, ma anche la creazione di nuove opportunità di esplorazione, con particolare cura per l’accessibilità a persone con disabilità.

La manutenzione della segnaletica, un elemento spesso sottovalutato, è riconosciuta come essenziale per garantire la sicurezza e l’orientamento degli utenti, con un focus specifico sulla Grande Traversata delle Alpi (GTA) e il Sentiero Italia CAI, sentieri di rilevanza internazionale.
La formazione di guide alpine, operatori di rifugio e volontari è considerata un investimento strategico per elevare la qualità dell’offerta turistica e promuovere una cultura della montagna consapevole e responsabile.

Un elemento innovativo del protocollo è l’attenzione alla sicurezza attraverso l’adozione e la promozione di strumenti digitali avanzati, come il sistema GeoResQ, che facilita le operazioni di soccorso in caso di emergenza.
La creazione di una piattaforma digitale centralizzata per la prenotazione dei rifugi semplificherà l’organizzazione dei viaggi e contribuirà a una gestione più efficiente delle strutture ricettive.

Infine, il protocollo si impegna a promuovere la valorizzazione culturale e scientifica del territorio montano, attraverso la realizzazione di eventi divulgativi, mostre, iniziative di ricerca e progetti di educazione ambientale, favorendo l’inclusione di diverse fasce di popolazione e un accesso equo alle opportunità offerte dalla montagna.
L’obiettivo è trasformare la montagna piemontese in un laboratorio a cielo aperto, dove tradizione, innovazione e sostenibilità si incontrano per costruire un futuro migliore.

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