La protesta si è materializzata dinanzi alla Questura di Foggia, un grido d’allarme sollevato dal Segretario Nazionale del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), Vito Stasolla, e da un’ampia rappresentanza di operatori.
L’iniziativa, che ha visto la distribuzione di materiale informativo, non è un semplice gesto di dissenso, ma un appello urgente e strutturato rivolto alle istituzioni e ai decisori politici, affinché intervengano con misure concrete e tempestive.
La denuncia centrale riguarda un persistente e critico sottodimensionamento delle risorse umane a disposizione della Polizia di Stato nella provincia di Foggia e nei suoi distaccamenti territoriali, quali San Severo, Manfredonia, Cerignola e Lucera.
Si tratta di una situazione che si protrae nel tempo e che, al di là delle emergenze occasionali, compromette seriamente la capacità operativa delle forze dell’ordine di garantire sicurezza e tutela della cittadinanza.
Il Segretario Provinciale del SAP, Giuseppe Vigilante, ha sottolineato come la pianta organica della Polizia di Foggia sia rimasta cristallizzata a livelli del 1989, un dato anacronistico e inaccettabile in un contesto sociale caratterizzato da crescenti problematiche e sfide di sicurezza.
L’annuncio di un presunto rinforzo di 50 unità, che avrebbe dovuto alleggerire il carico di lavoro, si rivela amaro, poiché quasi la totalità di questo presunto incremento è destinata a compensare gli ondate di pensionamenti, innescando un circolo vizioso che rischia di paralizzare l’azione delle volanti e di compromettere la risposta alle emergenze.
La carenza di personale non è semplicemente una questione numerica; si traduce in un aumento esponenziale del carico di lavoro per gli agenti presenti, in una riduzione dei tempi di risposta alle chiamate di soccorso, in una limitazione delle attività di prevenzione e repressione del crimine.
Questo deficit impatta direttamente sulla percezione di sicurezza da parte dei cittadini e mina la fiducia nelle istituzioni.
La richiesta del SAP non è una rivendicazione corporativa, ma una questione di interesse pubblico.
Si tratta di chiedere alle autorità competenti di assumersi la responsabilità di garantire un servizio essenziale per la collettività.
Il Sindacato invita a un’analisi approfondita della situazione, che tenga conto non solo dei numeri, ma anche delle specifiche esigenze del territorio foggiano, caratterizzato da una complessità sociale e criminale che richiede una risposta adeguata e tempestiva.
L’urgenza è palpabile: la sicurezza di Foggia e provincia dipende dalla capacità di politica e istituzioni di agire con prontezza e lungimiranza, investendo risorse umane e mezzi per contrastare efficacemente la criminalità e tutelare la legalità.
La protesta è un monito, un campanello d’allarme che non può essere ignorato.






