L’avvio formale dei lavori di potenziamento e ampliamento del depuratore di Contrada Pantano Basso segna una tappa cruciale per Termoli, un intervento che ridisegna il futuro della gestione delle acque reflue e promette benefici tangibili per l’intera comunità.
La cerimonia di consegna, svoltasi in Municipio alla presenza del sindaco Nicola Balice, del dirigente dell’Area Tecnica Gianfranco Bove e degli assessori Silvana Ciciola (Ambiente) ed Enrico Miele (Lavori Pubblici), sancisce un’operazione complessa e strategica, finanziata con un investimento di 11,9 milioni di euro provenienti dal Ministero dell’Ambiente e cofinanziata da Acea Molise, attualmente responsabile della gestione del servizio idrico.
L’iniziativa non si limita a un semplice ampliamento infrastrutturale; essa rappresenta la definitiva liquidazione di un’eredità problematica, l’impianto depurativo situato nel cuore portuale, motivo di persistenti criticità ambientali e di crescente disagio per i residenti del borgo antico, afflitti per decenni da odori sgradevoli, i cosiddetti “miasmi estivi”.
La traslocazione dell’impianto in un’area più idonea, la zona industriale di Pantano Basso, configura un evento di portata storica, simboleggiando un impegno concreto verso la tutela della salute pubblica e il miglioramento della qualità della vita.
Il progetto, strutturato in tre fasi interconnesse, si articola intorno all’ampliamento del nuovo depuratore, alla completa dismissione e riconversione dell’impianto obsoleto nel porto e all’ottimizzazione della stazione di sollevamento intermedia, situata nel parco comunale.
Quest’ultima, oggetto di interventi mirati, assolve un ruolo cruciale nel garantire l’efficienza complessiva del sistema, assicurando il corretto flusso delle acque reflue verso il punto di trattamento principale.
L’intervento non si esaurisce nella mera realizzazione di nuove infrastrutture.
Esso si inserisce in un quadro più ampio di riqualificazione ambientale e sviluppo sostenibile del territorio, mirando a ridurre l’impatto antropico sull’ecosistema marino, a proteggere le risorse idriche e a promuovere un modello di gestione delle acque reflue più moderno ed efficiente, in linea con le direttive europee e con le migliori pratiche internazionali.
La nuova struttura, dotata di tecnologie avanzate e di un sistema di monitoraggio continuo, sarà in grado di trattare un volume maggiore di acque reflue, garantendo al contempo una maggiore efficacia nella rimozione degli inquinanti e un recupero ottimale delle risorse, contribuendo alla creazione di un ambiente più salubre e sostenibile per le generazioni future.