martedì 9 Settembre 2025
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Protesta a Corigliano-Rossano: striscione a Gattuso contro la partita con Israele

Un atto di profonda indignazione, espresso in forma di protesta, ha segnato la cittadina di Corigliano-Rossano.
Uno striscione, appeso con determinazione davanti alla residenza di Rino Gattuso a Schiavonea, recitava un messaggio lapidario: “Rino non si gioca con chi uccide bambini”.

L’azione, portata avanti da un gruppo di cittadini coriglianesi, si configura come un grido di disappunto e una richiesta pressante rivolta alle istituzioni sportive internazionali.
L’iniziativa nasce in netto contrasto con la partita tra Italia e Israele prevista in Ungheria, e con il ritorno in programma il 14 ottobre.
I promotori della protesta non si limitano a esprimere un dissenso, ma sollevano un interrogativo cruciale: l’assenza, a loro avviso, di una condanna ferma e inequivocabile da parte di FIFA, UEFA e FIGC nei confronti delle azioni di Israele.

Il fulcro della loro argomentazione risiede nella convinzione che lo sport non possa essere considerato un ambito separato e immune dalle tragiche dinamiche geopolitiche che affliggono il mondo.

Al contrario, lo sport, insieme ai media sociali e al cinema, viene visto come uno strumento, spesso inconsapevole, utilizzato per veicolare narrazioni e legittimare politiche che, a loro dire, perpetuano un genocidio contro il popolo palestinese.

La protesta va oltre la semplice opposizione a una partita di calcio, incarnando una riflessione più ampia sul ruolo dello sport nella società contemporanea.
Si interroga sulla responsabilità delle istituzioni sportive di fronte a violazioni dei diritti umani e sulla loro capacità di agire come agenti di cambiamento.

Il gesto, benché diretto a Gattuso, si configura come un appello universale: lo sport, in quanto linguaggio globale, ha il dovere di prendere posizione quando i valori fondamentali dell’umanità vengono calpestati.
La scelta di indirizzare il messaggio a un personaggio pubblico come Gattuso, icona sportiva e figura di riferimento per la comunità locale, mira a amplificare il messaggio e a sollecitare un dibattito più ampio sul tema.

L’azione è un monito a non chiudere gli occhi di fronte alla sofferenza altrui e a non rinunciare a utilizzare ogni strumento a disposizione per promuovere la pace e la giustizia.

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