venerdì 10 Ottobre 2025
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Protesta contro Israele: attivisti contestano la Figc Veneto.

Un gruppo di circa trenta attivisti, provenienti dal Centro Sociale Rivolta, dal Laboratorio Climatico Pandora e dalla Palestra Popolare, ha espresso con forza il proprio dissenso presso la sede della Federazione Italiana Gioco Calcio (Figc) del Veneto, in vista dell’imminente sfida tra Israele e Italia, prevista per il 14 ottobre a Udine.
La protesta, durata circa mezz’ora e protrattasi anche all’esterno dell’edificio federale, ha visto la consegna di un documento formale destinato all’attenzione della FIFA, con la richiesta esplicita di escludere la rappresentanza israeliana da qualsiasi competizione calcistica internazionale.
La motivazione alla base di questa richiesta non si limita a una mera opposizione politica, ma si radica in una profonda riflessione sui principi fondamentali che dovrebbero animare lo sport.

Gli attivisti sostengono che la squadra israeliana, nel contesto attuale, incarni l’antitesi dei valori universalmente riconosciuti del calcio: la condivisione, la competizione leale, la collaborazione e lo scambio culturale.

Ritengono che la partecipazione di Israele a eventi sportivi internazionali possa, al contrario, legittimare e minimizzare le gravi violazioni dei diritti umani e le disuguaglianze che affliggono il popolo palestinese.

Il documento consegnato alla Figc veneta sollecita, inoltre, l’astensione della nazionale italiana dalla partita, definendola un evento che offusca l’immagine e i principi etici del calcio italiano.
Gli attivisti considerano la partecipazione a una partita contro Israele come un compromesso inaccettabile con un regime percepito come responsabile di continue oppressioni.

Al termine della protesta, un manifesto è stato solennemente esposto, preannunciando una significativa presenza di manifestanti a Udine il 14 ottobre.

Questo corteo, organizzato dal Comitato per la Palestina, mira a denunciare pubblicamente la situazione e a sostenere il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.

L’intera iniziativa si è svolta nel rispetto della legalità, senza episodi di violenza o disordini, testimoniando un impegno pacifico per la giustizia e la solidarietà internazionale.
La protesta rappresenta un chiaro segnale di dissenso e un appello a un calcio più consapevole e socialmente responsabile, capace di trascendere gli interessi politici e di abbracciare i valori di equità e inclusione.

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