L’emergenza Peste Suina Africana (PSA) continua a configurarsi come una sfida complessa per il territorio alpino-ligure, con un’evoluzione che richiede un monitoraggio costante e l’implementazione di strategie di gestione sempre più mirate.
Le recenti segnalazioni di due nuove positività a Castiglione Chiavarese, in provincia di Genova, innalzano a quattro il numero di casi riscontrati in quell’area, contribuendo ad alimentare un quadro regionale già allarmante.
Il bilancio complessivo della Liguria, con 1.151 casi accertati, evidenzia la rapida diffusione del virus tra le popolazioni di cinghiali, animale sentinella cruciale per la comprensione e il controllo dell’epidemia.
Parallelamente, la situazione in Piemonte, pur rimanendo apparentemente stabile con 794 casi totali riscontrati nei cinghiali, non può essere considerata confortante.
L’assenza di nuove segnalazioni non esclude la possibilità di focolai non ancora rilevati, data la natura elusiva del virus e le caratteristiche di dispersione delle popolazioni di cinghiali, notoriamente abili a colonizzare nuovi territori.
La stabilità dei 187 comuni coinvolti, a livello regionale, suggerisce una diffusione consolidata, ma non preclude l’estensione del fenomeno ad aree adiacenti.
La PSA rappresenta una minaccia significativa non solo per la fauna selvatica, ma anche per l’economia regionale, in particolare per il settore suinicolo, di primaria importanza per Piemonte e Liguria.
La presenza del virus in cinghiali, che possono entrare in contatto con allevamenti, incrementa il rischio di trasmissione a suini domestici, con conseguenti danni economici diretti (perdita di capi) e indiretti (limitazioni all’esportazione, svalutazione dei prodotti).
L’incremento del numero complessivo di positività sui cinghiali, attestatosi a 1.947 casi, sottolinea la necessità di un approccio integrato e multidisciplinare per il controllo della PSA.
Tale approccio dovrebbe includere:* Monitoraggio intensivo: Aumento della frequenza e dell’estensione dei campionamenti di cinghiali per individuare precocemente nuovi focolai e valutare l’efficacia delle misure di controllo.
* Controllo delle popolazioni di cinghiali: Attuazione di strategie mirate per ridurre la densità delle popolazioni, limitando la diffusione del virus.
Questo può includere azioni di abbattimento selettivo, dissuasione e modifiche dell’habitat.
* Biosecurity negli allevamenti: Rafforzamento delle misure di biosicurezza negli allevamenti suinicoli, per prevenire l’ingresso del virus.
* Sensibilizzazione: Campagne di sensibilizzazione rivolte a cacciatori, agricoltori e al pubblico in generale, per promuovere comportamenti responsabili e favorire la segnalazione di eventuali sospetti casi.
* Ricerca scientifica: Investimenti nella ricerca scientifica per sviluppare nuovi strumenti di diagnosi precoce, vaccini e strategie di controllo più efficaci.
* Collaborazione interregionale: Rafforzamento della collaborazione tra Piemonte e Liguria, e con altre regioni coinvolte, per coordinare le azioni di controllo e condividere informazioni e buone pratiche.








