Puglia, esportazioni a +10 miliardi: traina l’economia del Sud.

La Puglia si conferma un motore cruciale per l’economia del Mezzogiorno, registrando nel 2024 un volume di esportazioni di quasi dieci miliardi di euro.
Un dato significativo, analizzato da Sace nell’ambito del roadshow “Energie per il futuro dell’export”, che testimonia la vitalità di filiere strategiche come l’agroalimentare, la produzione agricola e il settore farmaceutico, pilastri dell’economia regionale.

Le proiezioni per il 2025 delineano un andamento positivo, con una crescente attenzione a mercati emergenti e non convenzionali.
L’analisi di Sace, istituzione di credito all’esportazione interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, rivela una dinamica di crescita particolarmente marcata verso Polonia (+11,4%), Repubblica Ceca (+36,4%), Slovenia (+37%) e Serbia (+38,8%).

Questi risultati indicano una capacità di adattamento e una volontà di esplorare nuove opportunità commerciali, andando oltre i tradizionali partner commerciali.

L’incremento delle esportazioni verso l’Arabia Saudita (+6,1%), in particolare di macchinari strumentali e prodotti agroalimentari, sottolinea un’espansione mirata in un mercato di crescente importanza strategica.

Nonostante l’apertura a nuovi scenari, l’export pugliese, come quello lucano, continua a mantenere una forte dipendenza dai mercati maturi e avanzati, quali Germania, Stati Uniti, Francia e Spagna.
Questa tendenza, diffusa in gran parte del Mezzogiorno, riflette una specializzazione in settori ad alto valore aggiunto e una consolidata reputazione del “Made in Italy”.
Tuttavia, Sace sottolinea la necessità di un approccio più proattivo per ridurre questa dipendenza e mitigare i rischi associati alle fluttuazioni economiche globali.
Per sostenere una crescita sostenibile ed equa, Sace individua tre direttrici strategiche fondamentali.
La prima riguarda il rafforzamento della competitività, traducendo il riconosciuto valore del Made in Italy in una presenza commerciale più solida e strutturata.
Ciò implica non solo un miglioramento della qualità dei prodotti, ma anche un’ottimizzazione dei processi produttivi, una maggiore attenzione al marketing e alla promozione, e una gestione più efficiente della supply chain.La seconda direttrice strategica è l’investimento in innovazione, sostenibilità e digitalizzazione.
L’adozione di tecnologie all’avanguardia, l’impegno verso pratiche sostenibili e la trasformazione digitale dei processi aziendali sono elementi cruciali per rispondere alle nuove esigenze del mercato e per garantire un vantaggio competitivo duraturo.

L’attenzione alla sostenibilità, in particolare, non è solo un imperativo etico, ma anche un fattore sempre più determinante nelle scelte dei consumatori internazionali.

Infine, la diversificazione emerge come elemento chiave per la resilienza del sistema export italiano.
Ridurre la concentrazione geografica e settoriale delle esportazioni, esplorando nuovi mercati e prodotti, permette di mitigare i rischi associati a eventi imprevisti e di cogliere nuove opportunità di crescita.
Questo implica un impegno costante nella ricerca di nuovi partner commerciali, nella sperimentazione di nuovi prodotti e servizi, e nell’adattamento alle mutevoli dinamiche del mercato globale.

In sintesi, il futuro dell’export pugliese, e del Mezzogiorno in generale, risiede nella capacità di combinare la valorizzazione del patrimonio esistente con un’audace visione del futuro.

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