La questione dell’ampliamento dello stabilimento Rheinmetall Rwm Italia a Domusnovas, in Sardegna, si trova a un punto di stallo istituzionale e politico, con implicazioni potenzialmente significative per l’economia locale e l’ambiente.
La scadenza imposta dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la deliberazione regionale sull’autorizzazione ex post della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è imminente, e la Giunta regionale guidata dalla Presidente Alessandra Todde sembra intenzionata a non rispettarla.
La decisione di procrastinare la discussione in Giunta, apparentemente motivata da incompletezze nell’istruttoria tecnica, in particolare per quanto concerne le valutazioni relative alla stabilità idrogeologica e agli impatti sanitari, rivela un conflitto più ampio.
La Presidente Todde ha costantemente espresso la sua riserva nei confronti del progetto, ribadendo la necessità di ottenere pareri ambientali definitivi prima di qualsiasi decisione.
Questa posizione, che riflette una crescente sensibilità verso la sostenibilità ambientale e la protezione della salute pubblica, si scontra con le pressioni esercitate dall’azienda e, implicitamente, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).
Il MIMIT, durante un tavolo tecnico a cui hanno partecipato i vertici nazionali, ha sollecitato la Regione Sardegna a prendere una decisione entro i termini stabiliti dal TAR, evidenziando l’urgenza della situazione.
Questa sollecitazione, unita alla prospettiva di una nomina di un commissario ad acta – figura che potrebbe bypassare l’iter decisionale regionale e autorizzare l’ampliamento – aumenta la pressione sull’amministrazione Todde.
La complessità della vicenda si amplifica con la presenza di divergenze interne alla Giunta.
Due assessori di Avs e Sinistra Italiana si sono espressi apertamente contrari al progetto, alimentando un dibattito politico che ha suscitato l’intervento dei 5 Stelle, che hanno respinto qualsiasi accusa di “pacifismo” come tentativo di delegittimare la posizione della Presidente.
L’azienda Rheinmetall Rwm Italia, nel frattempo, ha reso noto che circa sessanta posti di lavoro rimangono “congelati” in attesa di una risposta definitiva, sollevando preoccupazioni per l’occupazione locale e l’economia regionale.
La situazione, pertanto, si configura come un crocevia tra imperativi ambientali, considerazioni occupazionali e dinamiche politiche interne ed esterne alla Regione Sardegna, con un futuro incerto che potrebbe avere ripercussioni a lungo termine per l’isola e per l’industria della difesa italiana.
La mancata decisione, al di là delle motivazioni addotte, rischia di trasformarsi in un precedente istituzionale con conseguenze significative per i rapporti tra amministrazione regionale e aziende strategiche.






