Riconsiderazione UE: svolta per l’auto e speranza per la Basilicata

La recente apertura da parte dell’Unione Europea, che riconsidera il divieto di vendita di veicoli con motore a combustione interna previsto per il 2035, rappresenta un punto di svolta cruciale per l’industria automobilistica europea e, in particolare, per regioni come la Basilicata.
La decisione, lungi dall’essere una semplice revisione di una direttiva, simboleggia un cambio di paradigma nell’approccio alla transizione energetica e alla decarbonizzazione del settore.
Il governatore Vito Bardi, esprimendo l’entusiasmo dell’amministrazione regionale, sottolinea come questa flessibilità sia essenziale per garantire la sostenibilità economica e sociale del Mezzogiorno, e in particolare per l’hub industriale di Melfi, uno dei pilastri della produzione Stellantis.
L’iniziale rigidità dell’obiettivo di azzerare le emissioni entro il 2035 rischiava di imporre una transizione forzata, potenzialmente destabilizzante per un comparto produttivo complesso e per l’occupazione che esso genera.
La nuova prospettiva, che consente una riduzione del 90% delle emissioni, apre la strada a soluzioni più pragmatiche e diversificate.

L’introduzione di tecnologie ibride plug-in e di veicoli con range extender, accanto all’esplorazione di carburanti alternativi come gli e-fuel sintetici e i biofuel di nuova generazione, permette di diluire l’impatto economico della transizione, consentendo alle aziende di investire in ricerca e sviluppo di modo più graduale e mirato.

Si tratta di un riconoscimento del fatto che la tecnologia non è un’entità monolitica, e che diverse strade possono condurre alla stessa meta: la neutralità carbonica.
L’importanza di questo cambio di rotta non è solo di natura economica, ma anche sociale.

Una transizione troppo rapida e imposta rischiava di lasciare indietro intere comunità, di generare disoccupazione e di acuire le disparità territoriali.
La possibilità di continuare a utilizzare veicoli con motori a combustione interna, se alimentati con carburanti sostenibili, contribuisce a preservare posti di lavoro e a garantire la continuità produttiva, mitigando l’impatto negativo sulla collettività.
Il governatore Bardi evidenzia la necessità di un approccio tecnologicamente neutro, che non privilegi a priori una singola soluzione.
L’innovazione, in questo contesto, è la chiave per trovare le risposte più efficaci e sostenibili, e l’apertura a diverse alternative favorisce la competizione e stimola la ricerca di soluzioni sempre più avanzate.
La Basilicata, con la sua presenza industriale significativa, osserva con attenzione l’evoluzione delle trattative tra Parlamento e Consiglio Europeo, confidando che il segnale inviato da Bruxelles sia un punto di partenza per un percorso condiviso, che coniughi ambizione ambientale, sviluppo economico e tutela del lavoro.

La sfida è complessa, ma la prospettiva di una transizione graduale e flessibile offre una luce di speranza per il futuro dell’industria automobilistica italiana e per il benessere delle comunità che ne dipendono.
Si tratta, in definitiva, di costruire un futuro sostenibile, non a costo zero, ma con un’attenta valutazione degli impatti sociali ed economici.

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