Riforma Sanitaria in Liguria: Bucci punta su prevenzione e centralizzazione.

La riforma sanitaria in atto in Liguria, promossa dall’assessore Marco Bucci e attualmente al vaglio del consiglio regionale, si presenta come un tentativo di risposta a sfide demografiche e strutturali complesse, suscitando un acceso dibattito politico.

Il consigliere regionale Marco Frascatore, presidente della commissione sanità e relatore in aula per Orgoglio Liguria, ne ha delineato i principi cardine, sottolineando come questa iniziativa rappresenti un pilastro del programma di governo Bucci.

La regione Liguria si trova ad affrontare una realtà demografica unica nel panorama europeo: un invecchiamento progressivo della popolazione che la colloca tra le aree più anziane del continente.
Questa peculiarità si traduce in una domanda di servizi sanitari in costante evoluzione, con una prevalenza di patologie croniche e di esigenze complesse legate all’età avanzata.

La riforma, quindi, non è un’operazione di routine, ma una necessità impellente per garantire la sostenibilità e l’efficacia del sistema sanitario ligure nel lungo periodo.

Il fulcro della riforma risiede in una riorganizzazione profonda della governance, finalizzata a superare la frammentazione e la burocrazia che hanno storicamente afflitto il sistema.

Si punta a centralizzare le funzioni amministrative per liberare risorse e personale qualificato da dedicare all’assistenza diretta al paziente.

La razionalizzazione economica non si traduce in tagli indiscriminati, ma in una distribuzione più equa e mirata delle risorse, privilegiando interventi preventivi e modelli di cura personalizzati.

Un elemento cruciale della riforma è la “presa in carico” del paziente, un concetto che implica un cambiamento radicale nel rapporto tra cittadino e sanità.

Non più un percorso accidentato tra uffici e specialisti, ma un accompagnamento proattivo lungo tutto il percorso di cura, dalla prevenzione alla diagnosi, dal trattamento alla riabilitazione.
La sanità, in questo modello, non è un servizio da “ottenere”, ma un partner attivo nella promozione della salute e del benessere del cittadino.
Le prime evidenze, come sottolineato dal consigliere Frascatore, suggeriscono un impatto positivo, in particolare nella riduzione delle liste d’attesa per le prestazioni di complessità B.

Tuttavia, la sfida più significativa rimane quella di alleggerire la pressione sui pronto soccorso, un obiettivo che si intende raggiungere potenziando il ruolo delle case della comunità.
Queste strutture, concepite come punti di riferimento territoriali, avranno il compito di intercettare i bisogni di salute dei cittadini, offrendo servizi di assistenza primaria, consulenza e prevenzione, e contribuendo a decongestionare gli ospedali.

La riforma, pertanto, si configura come un progetto ambizioso, volto a trasformare radicalmente il sistema sanitario ligure, rendendolo più efficiente, equo e centrato sul paziente.
Il successo di questa iniziativa dipenderà dalla capacità di superare le resistenze al cambiamento, di coinvolgere attivamente tutti gli stakeholder e di garantire una comunicazione trasparente e continua con i cittadini.

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