Un decennio di impegno condiviso, un’odissea complessa che ha superato ostacoli e incertezze, si concretizza nel volume “La lunga rotta per la rigenerazione collaborativa del Molo San Vincenzo nel porto di Napoli”.
L’opera, edita da Editori Paparo in collaborazione con Fedoa Press e presentata domani presso la Loggia del Maschio Angioino, non intende narrare una conclusione, bensì offrire un modello – una “best practice” – di co-creazione interistituzionale, un esempio virtuoso di come città, porto e istituzioni possano co-operare per un obiettivo comune.
La prefazione del sindaco Gaetano Manfredi apre un percorso di riflessione sull’importanza della resilienza e della visione condivisa nella trasformazione urbana.
Il progetto, frutto di una sinergia multidisciplinare, vede la partecipazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Istituto per le Tecnologie della Costruzione), dell’Università ‘Federico II’ (Dipartimento di Architettura e Community Psychology Lab del Dipartimento di Studi Umanistici), di Aniai Campania e del Propeller Club Port of Naples, testimoniando come la ricerca scientifica, l’esperienza accademica, la competenza tecnica e l’impegno imprenditoriale possano convergere per un rinnovamento urbano sostenibile.
Il volume sarà arricchito da commenti di Laura Valente, coordinatrice degli eventi per i 2500 anni di Napoli, Marella Santangelo, direttrice del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II, ed Edoardo Cosenza, assessore alle Infrastrutture e mobilità del Comune, che offriranno prospettive critiche e stimoli per ulteriori sviluppi.
L’associazione Friends of Molo San Vincenzo (FMSV), motore propulsivo di questo percorso trasformativo, ha dedicato oltre un decennio a promuovere la consapevolezza e l’inclusione attraverso un ventaglio di attività: eventi divulgativi, itinerari guidati alla scoperta della storia e dell’identità del Molo, convegni e seminari tematici, laboratori partecipativi di progettazione e proposte innovative.
Queste iniziative hanno favorito un dialogo costruttivo tra istituzioni, associazioni, operatori ambientali, imprese, ricercatori e cittadini, tessendo una rete di relazioni collaborative.
Il Molo San Vincenzo, un braccio di terra secolare che si protende nel Golfo di Napoli, incarna un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore.
La sua posizione strategica, alla destra della Stazione Marittima, lo rende un luogo-simbolo, un varco tra terra e mare, un punto di contatto tra culture e popoli.
La statua di San Gennaro, che veglia sull’estremità del Molo, rappresenta un gesto di benvenuto e di commiato per chi arriva e parte, un monito alla memoria delle generazioni di viaggiatori e migranti che hanno attraversato il Golfo alla volta delle Americhe.
Oggi, il Molo San Vincenzo appare ancora come un potenziale inespresso, un’area urbana da riqualificare, uno spazio collettivo da riconnettere alla città.
Il volume narra un viaggio appassionato, un percorso di ricerca, azione e comunità volto a restituire dignità e funzione al Molo, a riconnettere la città con il mare, a valorizzare il suo ruolo di ponte tra passato, presente e futuro, alimentando un’immaginazione sociale proiettata verso una nuova, inclusiva, sostenibile identità urbana.






