Il recente evento “Il Fantastico Cinema Italiano” al Circolo dei Lettori ha offerto uno sguardo illuminante sulla vibrante trasformazione in atto nel panorama cinematografico nazionale.
Più che un semplice risveglio, si tratta di una metamorfosi profonda, radicata in un ecosistema creativo che trova la sua epicentro a Torino.
Lontano dall’essere relegato a nicchie marginali, il cinema di genere si sta affermando come un vero e proprio laboratorio di innovazione, un crogiolo di sperimentazione e un motore di sviluppo di competenze, soprattutto per le nuove generazioni di filmmaker under 35.
Come ha sottolineato Marina Chiarelli, Assessore alla Cultura della Regione Piemonte, il sostegno a questa filiera non è solo un investimento culturale, ma un volano per la crescita economica e la creazione di opportunità di lavoro qualificato, alimentando una visione audace e proiettata nel futuro.
La Regione Piemonte intende rafforzare questo impegno, consolidando il territorio come un luogo accogliente per produzioni cinematografiche che osano rompere gli schemi e abbracciano la creatività in tutte le sue forme.
Questo non significa solo attrarre nuove produzioni, ma anche creare un ambiente favorevole alla crescita di talenti locali e alla diffusione di una cultura cinematografica innovativa.
L’importanza del cinema di genere, con le sue sottogenerazioni (horror, thriller, fantasy, fantascienza, commedia nera), trascende i confini nazionali.
La Cineteca Nazionale, custode della memoria cinematografica italiana, testimonia questo con iniziative concrete.
La riscoperta e il restauro di capolavori del passato, come i thriller di Mario Bava (“6 donne per l’assassino” ed “Ecologia del delitto”), non solo arricchiscono il patrimonio culturale, ma generano anche opportunità di collaborazione internazionale.
Il successo di questi restauri, finanziati anche da società americane, dimostra il fascino intramontabile del cinema italiano e la sua capacità di attrarre investimenti esteri.
La programmazione estiva dei film di Margheriti alla cinémathèque di Parigi, curata dal conservatore Steve Della Casa, ha inoltre amplificato la risonanza internazionale di questi autori, contribuendo a una rivalutazione del cinema di genere italiano.
Questa rinascita non è un fenomeno isolato, ma parte di un movimento globale che riconosce il valore del cinema di genere come forma d’arte capace di affrontare temi complessi, sperimentare nuove narrazioni e coinvolgere il pubblico in modo originale e potente.
Il futuro del cinema italiano si prospetta quindi luminoso, grazie alla capacità di coniugare tradizione e innovazione, di guardare al passato per proiettarsi verso il futuro, e di creare un ecosistema culturale che favorisca la creatività, l’eccellenza e la diffusione della cultura cinematografica a livello nazionale e internazionale.
L’impegno della Regione Piemonte e della Cineteca Nazionale rappresenta un investimento strategico per il futuro del cinema italiano e per la valorizzazione del suo straordinario patrimonio culturale.








