Il Mezzogiorno d’Italia, lungi dall’essere un’entità condannata a una narrazione di marginalità e declino, manifesta segnali di una rinascita strutturale, un cambio di paradigma che supera le dicotomie stantie tra Nord e Sud.
Questo cambiamento, sottolineato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luigi Sbarra, durante l’evento #RottaMezzogiorno a Potenza, non è frutto del caso, ma il risultato di una strategia governativa mirata e di un quadro normativo evoluto.
L’analisi dei dati economici degli ultimi tre anni rivela una traiettoria ascendente del Prodotto Interno Lordo meridionale, sostenuta da un’accelerazione degli investimenti, sia pubblici che privati.
Questa dinamica positiva non si limita alla mera crescita quantitativa, ma si traduce in un rafforzamento dell’export, testimonianza di una maggiore competitività delle imprese del Sud.
Elemento cruciale è l’incremento significativo delle assunzioni a tempo indeterminato, un indicatore fondamentale per la stabilizzazione del mercato del lavoro e per la creazione di un futuro più solido per i giovani meridionali.
La ripresa del Mezzogiorno è il risultato di un ecosistema di politiche congiuntamente efficaci.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con le sue ingenti risorse destinate a progetti di sviluppo infrastrutturale e innovativo, ha rappresentato un volano essenziale.
Parallelamente, la riforma degli strumenti di politica di coesione europea, con la creazione della Zona Economica Speciale unica, ha semplificato le procedure e incentivato gli investimenti, eliminando barriere burocratiche che hanno storicamente ostacolato la crescita.
Le leggi di stabilità degli ultimi tre anni hanno ulteriormente rafforzato questo quadro, introducendo misure mirate a sostegno delle imprese e a favorire l’occupazione.
La resilienza del Mezzogiorno, la sua capacità di reagire e rialzarsi nonostante le sfide strutturali che lo hanno afflitto per decenni, emerge con forza in questo contesto.
È tempo di superare quelle interpretazioni semplicistiche e spesso pregiudizievoli che hanno contribuito a perpetuare stereotipi negativi.
Il Sud non è un problema da risolvere, ma una risorsa strategica per l’intera nazione, un laboratorio di innovazione e di sviluppo sostenibile che può offrire soluzioni e ispirazione per un futuro più equo e prospero.
La ripartenza del Mezzogiorno non è solo una questione economica, ma anche sociale e culturale, un’opportunità per valorizzare il patrimonio identitario e le competenze delle comunità locali e per costruire un futuro di speranza e di crescita condivisa.
Il cambiamento è in atto e le politiche messe in campo stanno producendo risultati tangibili, confermando la prontezza del Sud a contribuire attivamente al progresso dell’Italia.






