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Ritorna alla luce un ritratto cardinale: Pavia ritrova un tesoro rubato.

Dopo quarant’anni di silenzio, un tassello fondamentale della storia artistica e religiosa pavese è tornato alla luce.

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Un dipinto appartenente alla preziosa serie dei ritratti dei Cardinali, trafugato nel 1985 dalla chiesa dei Santi Primo e Feliciano, è stato restituito alla comunità pavese, segnando un evento di profondo significato culturale e spirituale.
La sua ricomparsa, frutto di un’incalzante indagine condotta dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, ha permesso di rintracciare l’opera in un mercato antiquario cittadino.

La restituzione, avvenuta in presenza di figure di spicco della curia pavese, tra cui il vicario generale, mons.
Daniele Baldi, e i rappresentanti dell’ufficio beni culturali ed edilizia di culto, don Giancarlo Sozzi e don Davide Rustioni, ha evocato un’emozione palpabile, una sorta di profonda riconciliazione con il passato.

La serie dei ritratti, commissionata originariamente per abbellire la chiesa dei Santi Primo e Feliciano, rappresenta un importante esempio di arte sacra locale, testimonianza tangibile del legame tra fede, potere e mecenatismo nel tessuto sociale pavese dell’epoca.
La perdita di uno di questi ritratti, quarant’anni orfani, aveva lasciato un vuoto nel patrimonio artistico e nella memoria collettiva, privando la comunità di un frammento essenziale della propria identità.

La restituzione non è solo una vittoria per le forze dell’ordine e per la tutela del patrimonio artistico nazionale, ma soprattutto una speranza.
Mentre la serie completa era composta da otto ritratti, ben cinque rimangono ancora dispersi, vittime di furti e vicissitudini legate al mercato nero dell’arte.

La vicenda sottolinea la fragilità del nostro patrimonio culturale, costantemente esposto a rischi di sottrazione e degrado, e l’importanza di rafforzare le misure di prevenzione e repressione, così come la necessità di promuovere una maggiore consapevolezza e sensibilità nei confronti del valore inestimabile dell’arte.

Mons.
Baldi ha espresso il vivo desiderio che il ritorno di questo dipinto sia un presagio, un invito a perseverare negli sforzi per recuperare anche gli altri pezzi mancanti, per completare nuovamente la narrazione visiva che i ritratti offrivano alla comunità.
Il recupero di ogni singolo frammento costituisce un tassello nella ricostruzione della memoria storica e spirituale, un atto di amore verso la città di Pavia e verso le generazioni passate e future.
La speranza è che questo episodio possa stimolare nuove indagini e collaborazioni, con l’obiettivo di riportare a casa tutti i Cardinali dispersi, restituendo alla chiesa e alla città il loro splendore originario.

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