Un fiume di persone, oltre cinquemila, ha attraversato il cuore storico di Roma, dal maestoso Colosseo ai Fori Imperiali, in una manifestazione che ha unito sport, impegno civile e profonda riflessione.
“Corri Libera”, la prima edizione di questa iniziativa, ha visto protagonisti atleti, appassionati e semplici cittadini, tutti accomunati dalla volontà di alzare la voce contro la piaga della violenza sulle donne.
L’evento, anticipatorio della Giornata internazionale del 25 novembre, ha rappresentato molto più di una corsa di cinque chilometri: un percorso esperienziale, un monito, una promessa di cambiamento.
La presenza di figure istituzionali di spicco, come i ministri Andrea Abodi (Sport), Giuseppe Valditara (Istruzione) ed Eugenia Maria Roccella (Pari Opportunità), sottolinea l’importanza strategica che il governo attribuisce a questa iniziativa.
Il taglio del nastro è stato un atto simbolico, un segnale forte che vuole trascendere la mera azione di protesta.
I numeri parlano chiaro: oltre settanta donne vittime di femminicidio nei primi dieci mesi dell’anno, una statistica agghiacciante che impone un cambio di paradigma culturale e sociale.
“Abbiamo fortemente voluto questa giornata per lanciare un messaggio chiaro e univoco,” ha dichiarato il ministro Valditara, sottolineando la necessità di unire le forze al di là di posizioni ideologiche o polemiche divisorie.
L’istruzione, in particolare, emerge come fulcro di un intervento strutturale: non solo trasmettere conoscenze, ma coltivare valori di rispetto, promuovere relazioni sane e positive, e, soprattutto, instillare una cultura dell’amore e dell’empatia, contrapponendola a logiche di possesso, sopraffazione e manipolazione.
Un’educazione che parta dalle scuole e che permei l’intera società, insegnando a riconoscere e a rispettare i confini altrui, a decifrare i segnali di pericolo, a denunciare le situazioni di abuso.
Il ministro Abodi ha ribadito l’importanza del rispetto come fondamento di una convivenza pacifica e armoniosa, evidenziando il ruolo cruciale dello sport come veicolo di valori positivi e di coesione sociale.
Lo sport, con la sua etica della competizione leale e del fair play, può offrire modelli di comportamento virtuosi e promuovere un cambiamento culturale profondo.
La ministra Roccella ha poi definito l’evento come “una corsa per la libertà”, un momento di condivisione e di impegno per liberare le donne dalla violenza e garantire loro la possibilità di vivere una vita piena e dignitosa.
L’ambizione è quella di portare “Corri Libera” a livello europeo, trasformandola in un simbolo di lotta contro la violenza di genere, una manifestazione che unisca voci e forze da tutto il continente nella Giornata del 25 novembre.
L’iniziativa mira a diventare un punto di riferimento per la sensibilizzazione e la promozione di politiche a tutela delle donne, un evento capace di ispirare e di mobilitare l’opinione pubblica a favore di un futuro più giusto e sicuro per tutte.








