Russia: Bilancio 2026, spesa militare alle massime da epoca sovietica

La firma del bilancio federale russo per il 2026 e il programma di pianificazione 2027-2028 da parte di Vladimir Putin, come riportato dall’agenzia Tass, proietta un’immagine significativa delle priorità economiche e strategiche del Cremlino in un contesto geopolitico profondamente mutato.
Il documento rivela una riallocazione massiccia di risorse verso il comparto militare, delineando un quadro di crescente militarizzazione che solleva interrogativi sulle implicazioni a livello interno ed esterno.

L’allocazione di 12,93 trilioni di rubli (equivalenti a circa 166,8 miliardi di dollari) destinati alle spese militari e all’approvvigionamento di armamenti rappresenta una porzione preponderante del bilancio federale, attestandosi quasi al 30% del totale.
Questa cifra, come sottolineano fonti come il Moscow Times, non solo costituisce il livello di spesa militare più alto registrato dalla Russia da tempi sovietici, ma segna anche un’accelerazione significativa rispetto agli anni precedenti.

Se si considera l’impatto complessivo delle spese militari e di sicurezza, la percentuale sale al 38% del bilancio federale, un incremento notevole rispetto al 24% registrato nel 2021.
Questa trasformazione finanziaria riflette una risposta pragmatica alle sfide poste dal conflitto in Ucraina e a un panorama internazionale caratterizzato da crescenti tensioni.

L’aumento esponenziale delle spese militari non è semplicemente un atto di reazione, ma sembra indicare un cambiamento strategico più ampio.

Implica una priorità data alla modernizzazione delle forze armate, allo sviluppo di nuove tecnologie belliche e al rafforzamento della capacità di deterrenza.
Questa riallocazione di risorse, inevitabilmente, comporta dei compromessi in altri settori, come l’istruzione, la sanità e le infrastrutture civili, con potenziali ripercussioni sociali ed economiche nel medio-lungo termine.

Analisti suggeriscono che questa massiccia spesa militare potrebbe anche essere un tentativo di consolidare il sostegno interno al regime, presentando una narrazione di forza e resilienza di fronte alle pressioni esterne.
Tuttavia, l’insostenibilità di un modello economico eccessivamente dipendente dalle spese militari rimane un rischio significativo per la stabilità futura della Federazione Russa.

L’equilibrio tra ambizioni strategiche e capacità finanziaria si configura come una sfida cruciale per il futuro politico ed economico del paese.

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