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martedì 18 Novembre 2025

Sanità Lazio: RECUP in crescita, trasparenza e nuove sfide.

Il percorso di trasformazione della sanità laziale, segnato da una crescita esponenziale delle prestazioni erogate attraverso il Recup – un incremento da 2,5 milioni nel 2022 a una proiezione di 6 milioni nel 2025 – testimonia un impegno significativo e un profondo ripensamento del modello assistenziale regionale.

Questo ambizioso obiettivo, perseguito con dedizione da parte del personale sanitario e con una rigorosa trasparenza gestionale, ha comportato un notevole sforzo di ottimizzazione dei processi e di digitalizzazione dei servizi.
La condivisione aperta dei dati nativi con il Ministero, elemento di controllo essenziale, riflette una volontà di accountability e di confronto costruttivo.

Tuttavia, la trasparenza non può essere selettiva; è imperativo che anche l’Agenas aderisca a questo principio, garantendo una corretta interpretazione dei dati regionali.
Una lettura distorta o incompleta rischia di penalizzare ingiustamente il Lazio, oscurando i progressi compiuti e alimentando narrazioni negative.
La Regione, con coerenza, rifiuta pratiche di “galleggiamento” dei dati, esponendo apertamente anche le aree di criticità, con l’intento di stimolare un miglioramento continuo.

Uno dei pilastri della nuova strategia è la revisione radicale degli ambiti di garanzia, che a partire dal 2026 saranno ridefiniti in termini più ristretti.

L’obiettivo è tutelare il diritto fondamentale del paziente a ricevere un’assistenza tempestiva e adeguata, superando le attuali limitazioni geografiche.

Sebbene la distanza fisica rappresenti un fattore rilevante nel fenomeno dei rifiuti di prenotazione (circa il 37%), l’analisi dettagliata rivela che la maggior parte dei casi è determinata dalla preferenza del paziente per un determinato medico o struttura ospedaliera, o per una specifica data.
Questa personalizzazione, pur auspicabile, al momento non è pienamente realizzabile.

Il futuro della sanità laziale si fonda anche sul rafforzamento del rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni.
È fondamentale comunicare in modo chiaro e trasparente, rassicurando la popolazione che, indipendentemente dalla sede di cura, saranno accolti da professionisti qualificati, impegnati a fornire un’assistenza di alta qualità.

Un indicatore significativo di questo impegno è rappresentato dalla riduzione dei tempi di attesa nei Pronto Soccorso.
Tra il 2022 e il 2025, si è assistito a un decremento notevole dei tempi di permanenza: per i pazienti dimessi, da 339 minuti a 339, con una diminuzione di circa un’ora e mezza; per i pazienti che necessitano di ricovero, da 932 a 932 minuti, con una riduzione di circa tre ore e quaranta-cinque minuti.

Questo risultato, riconosciuto dal direttore della Direzione regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria, Andrea Urbani, testimonia la volontà della Regione di affrontare una sfida complessa e di migliorare concretamente l’esperienza dei pazienti.

Il percorso di miglioramento è in continua evoluzione e si propone di superare le attuali limitazioni, garantendo un sistema sanitario più equo, accessibile e centrato sul paziente.

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