L’inchiesta “Orizzonte Nero” ha scosso l’amministrazione pubblica sarda, culminando nell’arresto di Giovanni Piero Sanna, precedentemente Direttore dell’Agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna, e di altri due individui.
L’operazione, condotta dalla Guardia di Finanza di Cagliari, ha portato alla luce un presunto sistema di appropriazione indebita di fondi destinati alla tutela e alla valorizzazione del fragile ecosistema costiero dell’isola.
L’accusa principale, che poggia su un’accurata indagine finanziaria e documentale, verte su una sottrazione ingiustificata di circa due milioni di euro, dislocati nell’arco temporale 2020-2024.
Questi fondi, destinati a interventi di manutenzione, riqualificazione e promozione del patrimonio costiero – aree di straordinaria importanza ecologica, paesaggistica e culturale – sarebbero stati deviati in modo illecito.
L’arresto di Sanna, figura apicale nell’amministrazione, solleva interrogativi significativi sull’efficacia dei controlli interni e sulla gestione delle risorse pubbliche.
Al di là dell’aspetto puramente economico, l’episodio evidenzia una potenziale compromissione della capacità di risposta dell’ente alla crescente pressione antropica e ai cambiamenti climatici che minacciano le coste sarde.
La perdita di risorse finanziarie, infatti, si traduce in un danno concreto alla tutela di spiagge, dune, pinete e aree marine protette, ecosistemi particolarmente vulnerabili.
L’ordinanza cautelare, oltre all’arresto domiciliare per i tre coinvolti, prevede l’indagine di ulteriori cinque persone, accusate di aver fatto parte di un’associazione a delinquere con l’obiettivo di perpetrare i reati di peculato, sostituzione di persona, falsità ideologica, e riciclaggio di denaro.
La vastità delle accuse suggerisce una struttura organizzata e una pianificazione accurata delle attività illecite.
Il provvedimento di sequestro preventivo di tre milioni di euro, parallelamente all’inchiesta, mira a tutelare il patrimonio pubblico e a garantire il recupero delle risorse sottratte.
L’operazione “Orizzonte Nero” rappresenta un punto di svolta nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata nel settore ambientale, sottolineando l’importanza di una governance trasparente e responsabile nella gestione del patrimonio naturale sardo, un bene prezioso da proteggere per le generazioni future.
L’inchiesta potrebbe portare alla luce ulteriori collegamenti e responsabilità, aprendo la strada a una revisione più ampia dei processi amministrativi e dei meccanismi di controllo nell’ambito delle agenzie regionali.







