In un’Italia che si interroga costantemente sulle radici profonde della disuguaglianza di genere, la Questura di Sassari, in concomitanza con la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, lancia un segnale forte e concreto: un impegno rinnovato e articolato per la prevenzione, la protezione e il supporto alle vittime di violenza.
Lungi dall’essere una mera ricorrenza formale, questa giornata rappresenta un’occasione cruciale per riflettere, sensibilizzare e agire attivamente contro un fenomeno che continua a insidiare la sicurezza e la dignità delle donne.
L’approccio delineato dalla Questura di Sassari non si limita a un’azione celebrativa, ma si configura come un percorso strutturato, volto a coinvolgere diversi attori sociali e a fornire risposte concrete alle donne che si trovano ad affrontare situazioni di difficoltà.
Il fulcro di questo impegno è la campagna “Questo non è amore”, un messaggio chiaro e diretto che mira a decostruire narrazioni distorte e a smascherare i meccanismi subdoli che alimentano la violenza di genere.
Domani, 25 novembre, il cuore pulsante di questa iniziativa sarà Piazza d’Italia, dove personale specializzato della Divisione Anticrimine allestirà un punto informativo interattivo.
Questa presenza non è concepita come un mero dispiegamento di risorse, ma come un’opportunità di dialogo diretto con la cittadinanza, un luogo dove la paura può trasformarsi in fiducia e la necessità di aiuto può trovare una risposta concreta.
La distribuzione di materiale informativo, la proiezione di video testimonianze e, soprattutto, la possibilità di confrontarsi con operatori qualificati, offrono un sostegno immediato e personalizzato.
L’impegno della portavoce della Questura, Virginia Martinazzi, all’evento “Vittime e Carnefici.
Parole e suoni”, a Porto Torres, rappresenta un ulteriore passo avanti verso una comprensione più profonda delle dinamiche sottese alla violenza domestica e allo stalking. Un contributo volto a illuminare le zone d’ombra di relazioni abusive, a fornire strumenti di riconoscimento e a promuovere una cultura del rispetto e della responsabilità.
Il 26 novembre, la vicaria della Questura, Bibiana Pala, porterà la voce della Polizia di Stato all’Università di Sassari, un luogo simbolo di formazione e di crescita intellettuale.
L’obiettivo è sensibilizzare la comunità accademica e studentesca, coltivando una coscienza critica e promuovendo un cambiamento culturale che possa attecchire nelle nuove generazioni.
L’università, intesa come fucina di idee e di valori, può svolgere un ruolo cruciale nella lotta contro la violenza di genere.
Simbolicamente, l’illuminazione della Questura di arancione durante la notte, colore universale della lotta contro la violenza sulle donne, unitamente agli stand informativi allestiti nei vari commissariati del territorio (Tempio Pausania, Ozieri, Alghero e Olbia), creano un’onda di consapevolezza che investe l’intera comunità.
L’iniziativa si estende anche alle scuole, dove il Commissariato di Porto Cervo ha già dato l’esempio con un incontro all’Alberghiero di Arzachena, un segnale che la prevenzione deve iniziare fin dalla giovane età.
Questa serie di iniziative non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per un impegno costante e pluriennale.
La Questura di Sassari, con questo approccio, si pone come un punto di riferimento per le donne che chiedono aiuto, ma anche come un motore di cambiamento culturale, perché la vera eliminazione della violenza contro le donne passa attraverso un profondo ripensamento dei modelli sociali e delle relazioni interpersonali.






