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domenica 16 Novembre 2025

Savona, arrestata donna con mandato europeo: dramma di un minore sottratto.

L’operazione condotta dalle forze dell’ordine a Savona ha portato all’arresto di una cittadina francese di 32 anni, in seguito a un complesso iter di indagine e cooperazione transfrontaliera.
Il mandato di arresto provvisorio, finalizzato all’estradizione, era stato emesso dalle autorità giudiziarie di Nizza, in seguito a una denuncia di sottrazione di minore che ha sollevato interrogativi profondi sul diritto di accesso e di decisione in materia di affidamento familiare.

La sequenza degli eventi si è innescata a seguito di una comunicazione urgente pervenuta alla Questura di Savona dal Centro di Cooperazione e Dogana di Ventimiglia.
La segnalazione, di natura particolarmente delicata, indicava la possibile presenza di una donna che, proveniente da Nizza, aveva sottratto il proprio figlio dodicenne, precedentemente affidato ai nonni in forza di un provvedimento del Tribunale di Nizza.
Il bambino, in un gesto di coraggio e forse di disperazione, aveva trovato un’inaspettata opportunità per comunicare con i nonni, fornendo dettagli essenziali sulla sua posizione a Savona.
Tale iniziativa, nata in un contesto di vulnerabilità e separazione, ha rappresentato un elemento cruciale per l’avvio delle operazioni di ricerca.

Le Volanti della Polizia di Savona, agendo con tempestività e precisione, hanno immediatamente attivato le procedure di localizzazione, sfruttando le informazioni ricevute e procedendo a una ricerca mirata nel tessuto urbano.

Il rintraccio della donna e del minore è avvenuto in via Fontanassa, segnando l’inizio di una fase delicata e complessa.
L’identificazione dei due soggetti ha confermato la gravità della situazione, rivelando la presenza di una “nota di rintraccio Schengen”, una segnalazione internazionale derivante dalla denuncia presentata dai nonni affidatari.

Questa nota, cruciale per la cooperazione giudiziaria transfrontaliera, ha permesso di accertare l’esistenza di un mandato d’arresto europeo emesso nei confronti della madre, che è stato immediatamente eseguito.
Il minore è stato immediatamente affidato alla cura dei nonni, che si sono recati a Savona per riprenderlo.
Questo ritorno alla famiglia di origine, seppur in circostanze drammatiche, segna un momento di speranza e di potenziale guarigione per il bambino, che si è trovato improvvisamente al centro di una disputa legale con ripercussioni emotive significative.
Conclusi i necessari accertamenti e adempimenti formali, l’arrestata è stata trasferita presso il carcere di Genova Pontedecimo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa di un ulteriore processo che dovrà chiarire le motivazioni e le circostanze che hanno portato a questa drammatica vicenda, sollevando interrogativi fondamentali sul diritto di accesso e di decisione in materia di affidamento familiare e sulla tutela del benessere minorile.

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