Il progetto “Scuola dell’Acqua”, promosso da Acea in sinergia con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, si arricchisce di nuove prospettive, ampliandone la portata e l’impatto educativo.
L’iniziativa, nata con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni alla tutela di una risorsa vitale, ha celebrato oggi i risultati del concorso nazionale “Alla ricerca della goccia perduta: riuso e risparmio dell’acqua”, un’esperienza formativa che ha visto protagonisti studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
La presidente di Acea, Barbara Marinali, ha sottolineato il ventennale impegno dell’azienda nel promuovere percorsi educativi dedicati al mondo della scuola, evidenziando come l’acqua, fonte di vita e motore dello sviluppo sostenibile, richieda un’attenzione e una gestione responsabile.
L’acqua non è solo un bene naturale, ma un elemento cruciale per la salute del pianeta e il benessere delle comunità, e la sua salvaguardia rappresenta una sfida globale che coinvolge tutti.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha concordato sull’importanza cruciale dell’educazione ambientale, ma ha posto l’accento sull’urgenza di un approccio didattico che non si limiti alla mera consapevolezza, ma promuova attivamente l’adozione di comportamenti virtuosi e la responsabilizzazione individuale.
La vera sfida risiede nella capacità di tradurre la conoscenza in azione, incentivando un utilizzo consapevole e intelligente delle risorse idriche.
Il concorso, giunto alla sua edizione più recente, ha visto la partecipazione di numerose scuole che, attraverso la realizzazione di cortometraggi, hanno esplorato il tema del risparmio e del riuso dell’acqua in modo creativo e coinvolgente.
Una giuria composta da esperti Acea, rappresentanti delle società partecipate e professionisti del Centro Sperimentale di Cinematografia ha valutato i lavori, riconoscendo l’impegno e la qualità dei progetti presentati.
Sono stati assegnati sei premi regionali, del valore di 2.000 euro per istituto, destinati a: IC Gianicolo (Roma), Istituto Il Nuovo Bianchi (Napoli), scuola primaria G.
Mazzini (Terni), IC Montini (Campobasso), scuola primaria E.
De Amicis I.
C.
G.
Parini (Torrita di Siena) e scuola secondaria di primo grado Mont Emilius 3 (Charvensod).
A livello nazionale, si sono distinti la scuola secondaria di primo grado De La Salle (Benevento) e la scuola primaria Villa Pitignano (Perugia).
In una visione di ampliamento e di continuo aggiornamento, il progetto “Scuola dell’Acqua” estenderà il suo raggio d’azione anche agli istituti superiori, coinvolgendo licei e istituti professionali a partire dal 2026.
Questa evoluzione consentirà di affrontare tematiche più complesse, legate ad esempio all’ingegneria idraulica, all’agricoltura sostenibile e alla gestione integrata delle risorse idriche, fornendo agli studenti gli strumenti necessari per affrontare le sfide del futuro e contribuire attivamente alla costruzione di un mondo più equo e sostenibile.
L’iniziativa si propone, dunque, come un ponte tra la scuola e il territorio, promuovendo la collaborazione tra istituzioni, aziende e comunità per la tutela di un bene comune prezioso.






