domenica 19 Ottobre 2025
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Ancona

Sequestrato deposito illegale: 830 tonnellate di rifiuti pericolosi e abusi edilizi.

Un’azione coordinata tra il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Ancona e il gruppo di Ascoli Piceno ha portato al sequestro preventivo d’urgenza di un’estesa area di 14.000 metri quadrati a Montalto delle Marche (AP).

La localizzazione del deposito illegale, in parte gravato su demanio fluviale (2.000 metri quadrati), rivela un quadro allarmante di degrado ambientale e violazione delle normative vigenti.
L’intervento, che fa seguito ad un precedente controllo nello stesso comune, si inserisce in un protocollo di collaborazione attivo tra il comando regionale della Guardia di Finanza delle Marche e l’ARPA, volto a rafforzare il monitoraggio e la prevenzione di reati ambientali.

L’ispezione, condotta con il supporto tecnico specializzato dell’ARPA, ha messo in luce una ditta individuale, operante nel settore del recupero di metalli, che svolgeva la propria attività in totale assenza delle necessarie autorizzazioni ambientali.
Questa carenza, unita alla gravità delle irregolarità riscontrate, ha reso inevitabile l’intervento delle forze dell’ordine.
La scena che si è presentata agli occhi dei finanzieri è quella di un deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi, tra cui batterie al litio – fonte di preoccupazione per il rischio di incendi – lampade fluorescenti (neon), bombole di gas pressurizzato e una vasta gamma di altri materiali potenzialmente inquinanti, accumulati indiscriminatamente a diretto contatto con il suolo.
Questa pratica, oltre a rappresentare un pericolo immediato per la salute pubblica e per l’ecosistema fluviale, contribuisce all’inquinamento del suolo e delle acque sotterranee.
Parallelamente alla violazione delle norme ambientali, l’indagine ha rivelato anche gravi irregolarità edilizie.
Sono state identificate e sequestrate quattro strutture abitative o depositarie, due delle quali realizzate in totale assenza di permessi edilizi, mentre le altre due presentavano difformità rispetto ai progetti approvati.

Questa situazione evidenzia una pericolosa connivenza tra attività illegali nel settore dei rifiuti e speculazione edilizia abusiva.
A seguito della documentazione raccolta, la Procura della Repubblica di Ascoli Piceno ha richiesto il coinvolgimento del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) che ha convalidato il sequestro, estendendolo all’intera area e alle circa 830 tonnellate di rifiuti presenti.
Il titolare dell’impresa è stato denunciato per una serie di reati, tra cui la gestione illecita di rifiuti, abusi edilizi, invasione di proprietà demaniale e il reato di deturpazione di bellezze naturali, un’accusa che sottolinea l’impatto negativo dell’attività illegale sul paesaggio circostante.

L’azione, oltre a tutelare l’ambiente, mira a contrastare un’economia sommersa che danneggia la collettività e sfrutta in modo irresponsabile le risorse naturali.

La bonifica dell’area richiederà ingenti risorse e un complesso piano di ripristino ambientale.

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