Setak a Avezzano: musica, solidarietà e un omaggio a Pasolini

Nel cuore pulsante del Teatro dei Marsi ad Avezzano, un concerto ha trascendentato la semplice esibizione musicale, trasformandosi in un atto di profonda umanità.
Nicola Pomponi, artisticamente noto come Setak, ha offerto una selezione curata dalla sua trilogia discografica, arricchita da un inedito di suggestioni pasoliniane, a sostegno del progetto “Viva!”, un’associazione che offre supporto concreto a donne oncologiche lungo il loro percorso terapeutico.

La serata ha visto riunirsi una platea eterogenea: medici impegnati nella cura, volontari dediti al sostegno, familiari e appassionati di musica accomunati da un gesto di solidarietà, simboleggiato dall’acquisto del biglietto.

La scaletta, un viaggio sonoro tra le tappe fondamentali dell’opera di Setak, si è aperta con l’evocativa “Alestalè” per culminare nell’abbraccio caloroso di “Assamanù”, l’album che ha meritato il prestigioso riconoscimento della Targa Tenco 2024 per l’eccellenza nella musica dialettale.
Tra i brani interpretati, si sono distinti “L’erba ‘nzì fa pugnale”, un ritratto vivido e intenso, “Càmine”, intrisa di malinconia e memoria, “Di chi ‘ssi lu fije?”, un’esplorazione delle responsabilità individuali, “Cumbà”, un canto di speranza e resilienza, “Pane e ‘ccicorje”, un omaggio alla semplicità e ai sapori autentici, e “Marije”, un canto di devozione e consolazione.
L’atmosfera, più raccolta e intima rispetto alle consuete performance estive, è stata amplificata dall’apporto musicale del batterista Emanuele Coladrea, che ha aperto la serata con la sua voce e chitarra.
Setak ha trovato sostegno nel fratello Nazareno Pomponi alle tastiere, Fabrizio Cesari al basso e Alessandro Chimenti alla chitarra, creando un tessuto sonoro ricco di sfumature.
Punto focale della serata è stata la prima esecuzione pubblica di “Sangue e latte”, un brano inedito nato dall’approfondimento del “Canzoniere di poesia popolare” di Pier Paolo Pasolini.
Un omaggio commovente al poeta friulano, che si intreccia con la memoria familiare, evocata da registrazioni di voci reali, dal sussurro della nonna al canto del figlio del musicista.
L’opera rappresenta un ponte tra passato e presente, tra la tradizione orale e la creazione artistica contemporanea.
La dottoressa Tina Sidoni, ispirandosi alla metafora del setaccio che libera la farina dai grumi, ha illustrato il ruolo cruciale di “Viva!”.
Dal 2019, l’associazione offre un supporto multidisciplinare, affiancando le donne durante le terapie con un team di professionisti: psicologi, fisioterapisti, nutrizionisti e specialisti della cura del corpo.

Il progetto mira non solo ad alleviare le difficoltà fisiche, ma anche a nutrire la resilienza psicologica e a promuovere il benessere emotivo, riconoscendo l’importanza di un approccio olistico alla cura.

La serata ha rappresentato una testimonianza tangibile di come la musica e la solidarietà possano convergere per creare un impatto positivo sulla vita delle persone, offrendo speranza e sostegno a chi ne ha bisogno.

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