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sabato 15 Novembre 2025

Sicilia a rischio: l’Atlante dell’Infanzia lancia l’allarme.

L’Atlante dell’Infanzia a Rischio in Italia, sedicesima edizione, proietta un’ombra preoccupante sulla realtà siciliana, evidenziando un divario culturale e sociale che affligge la popolazione adolescente.
I dati rivelano una carenza strutturale nell’accesso alla stimolazione intellettuale e all’arricchimento esperienziale, che si traduce in un quadro di impoverimento delle opportunità formative.

Il dato più allarmante è la lettura: solo il 32,3% degli adolescenti siciliani si dedica alla lettura di libri al di fuori del contesto scolastico, un dato drasticamente inferiore alla media nazionale (53,8%) e che riflette una potenziale carenza di stimoli e modelli culturali.

Questa situazione si estende ad altre attività formative: solo il 39,7% ha visitato mostre o musei, contro il 50,1% nazionale, e solo il 31,5% ha esplorato siti archeologici, rispetto al 40,2% della media italiana.
Anche la partecipazione a concerti si rivela particolarmente scarsa, attestandosi al 24,3%, il valore più basso tra tutte le regioni, in contrasto con il 33,3% nazionale.
Parallelamente, emerge un quadro di crescente sedentarietà, con il 30,6% degli adolescenti siciliani che non pratica alcuna attività fisica, una percentuale superiore alla media nazionale e che denota potenziali implicazioni per la salute fisica e mentale.

L’analisi delle strutture familiari offre ulteriori spunti di riflessione.
Si osserva una tendenza crescente verso le famiglie con un solo figlio, un fenomeno che in Sicilia raggiunge il 24,3%, con possibili ripercussioni sullo sviluppo sociale ed emotivo degli adolescenti.
L’aumento delle famiglie monogenitoriali (18,5% con madre sola e 4,4% con padre solo) introduce ulteriori vulnerabilità, soprattutto in termini di supporto e risorse disponibili.
Il sistema di cura per la salute mentale degli adolescenti appare insufficiente, con una carenza di posti disponibili in Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza e l’assenza di strutture residenziali per il supporto post-ricovero.
Questa mancanza di risorse specialistiche rischia di compromettere la gestione di problematiche complesse e di aggravare situazioni di disagio.

La scuola, pur rappresentando un punto di riferimento fondamentale nella vita degli adolescenti, non è immune a queste disuguaglianze.
Il tasso di dispersione implicita, ovvero l’abbandono scolastico, è significativamente più alto in Sicilia (12,1%) rispetto alla media nazionale (8,7%), segnalando un fallimento nel garantire a tutti gli adolescenti un percorso formativo completo.
La composizione etnica degli studenti, benché a livello nazionale mostri una presenza significativa di studenti stranieri (12,2% nel secondo grado), assume in Sicilia contorni più sfumati, con una percentuale inferiore (3,4%), che si riduce ulteriormente nei licei, dove la presenza di studenti non italiani è appena superiore all’1,8%.

Questo dato potrebbe riflettere dinamiche migratorie specifiche, ma solleva interrogativi sull’integrazione e sull’inclusione.
L’Atlante sottolinea come la Sicilia si trovi ad affrontare una complessa sfida: quella di garantire agli adolescenti opportunità di crescita culturale, sociale e personale adeguate, contrastando l’isolamento culturale e promuovendo un futuro più equo e prospero.

La necessità di investimenti mirati in istruzione, cultura, salute mentale e sport si rende urgente, affinché gli adolescenti siciliani possano esprimere appieno il loro potenziale.

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