Il fascino enigmatico del Parco Archeologico del Sinis e le innovative strategie di divulgazione promosse dalla Fondazione Mont’e Prama hanno recentemente catturato l’attenzione di un pubblico internazionale, grazie a due conferenze tenutesi presso l’Università di Vechta, in Germania.
L’iniziativa, nata dalla proficua sinergia tra la Fondazione e la Dinamo Sassari, ha offerto un’occasione unica per intrecciare il mondo dello sport e quello della cultura, ampliando l’orizzonte di visibilità del patrimonio sardo.
Le relatrici, le archeologhe Nicoletta Camedda e Viviana Pinna, hanno guidato gli spettatori in un viaggio emozionante attraverso il paesaggio del Sinis, svelandone la complessa stratificazione storica e le peculiarità che lo rendono un sito di eccezionale valore.
Dalle vestigia delle civiltà nuragiche ai segni della presenza fenicia, punica e romana, la presentazione ha offerto una panoramica esaustiva del ricco tessuto culturale che ha plasmato quest’area costiera.
Le peculiarità del sito, come le statue di Mont’e Prama, sono state illustrate non solo dal punto di vista archeologico, ma anche con un’attenzione al significato simbolico e al contesto sociale in cui sono state create.
Anthony Muroni, Presidente della Fondazione Mont’e Prama, ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione come modello di virtuoso connubio tra sport e cultura.
La partnership con la Dinamo Sassari si configura come uno strumento efficace per superare i confini geografici e culturali, proiettando l’identità sarda in contesti sempre più ampi.
Questa strategia internazionale si inserisce in un percorso più ampio di valorizzazione del patrimonio storico-archeologico sardo, volto a sensibilizzare un pubblico globale e a promuovere un turismo consapevole e sostenibile.
La presenza di una squadra sportiva di risonanza nazionale e internazionale permette di raggiungere fasce di pubblico diverse e di veicolare messaggi complessi in maniera più accessibile e coinvolgente.
Marsilio Balzano, Chief Marketing Officer della Dinamo, ha espresso un vivo apprezzamento per l’ospitalità ricevuta dall’Università di Vechta, evidenziando i legami sorprendentemente forti che uniscono la Sardegna e la Germania.
Il mercato turistico tedesco rappresenta un punto di riferimento cruciale per l’economia sarda, mentre la diaspora sarda, vivace e dinamica, è presente in diverse città tedesche, come Amburgo, Wolfsburg e Mönchengladbach.
Questa connessione profonda, che si manifesta attraverso la cultura, la lingua e le tradizioni, crea un terreno fertile per l’approfondimento reciproco e per la promozione di iniziative culturali come quella in corso.
La presenza di comunità sarde in Germania offre un’opportunità unica per creare ponti tra due culture e per rafforzare i legami storici e umani che le legano.
L’evento rappresenta quindi non solo una vetrina per il Parco Archeologico del Sinis, ma anche un’occasione per celebrare l’affinità culturale tra Sardegna e Germania.








