L’apertura del nuovo anno accademico alla Sissa, Scuola internazionale di studi superiori avanzati, ha segnato un momento di profonda riflessione e proiezione verso il futuro, delineando una visione ambiziosa e profondamente radicata nei valori dell’eccellenza, dell’inclusione e della collaborazione internazionale.
Il direttore Andrea Romanino ha tracciato un quadro complesso, evidenziando come l’istituzione si posizioni all’avanguardia della ricerca scientifica globale, rafforzando al contempo il proprio impegno verso l’accoglienza e il sostegno di talenti provenienti da contesti fragili.
Un pilastro fondamentale di questa visione è l’internazionalizzazione, testimoniata non solo da un riconoscimento prestigioso nel campo degli ERC (European Research Council) e da un’autorevolezza riconosciuta a livello mondiale nella fisica computazionale, ma anche da una rete di collaborazioni scientifiche che si estende ben oltre i confini europei.
Con oltre cento istituzioni di eccellenza negli Stati Uniti, tra cui Princeton, Harvard, MIT e Yale, e un rapporto proficuo con la NASA, Sissa consolida la propria presenza nel panorama scientifico globale, promuovendo la co-autorialità di pubblicazioni di alto impatto.
L’impegno dell’istituzione non si limita alla ricerca di frontiera, ma si traduce in un’azione concreta a favore dell’inclusione.
È stato infatti lanciato un programma specifico per studenti provenienti da università extra-europee, costretti ad interrompere i propri studi a causa di instabilità geopolitiche.
Questa iniziativa, che ha suscitato l’interesse di prestigiose istituzioni come Harvard e Columbia, si inserisce nel contesto del sostegno a IUPALS (Italian Universities for Palestinian Students), un’iniziativa promossa dalla Conferenza dei Rettori, che ha già permesso a un primo gruppo di studenti palestinesi di proseguire la propria formazione in università italiane, tra Trieste e Udine.
Per la Sissa, la formazione e la ricerca rappresentano un investimento strategico nel futuro, un seme da proteggere in un mondo segnato da conflitti e distruzione, come dimostra la situazione in Striscia di Gaza.
L’istituzione si impegna a sostenere la ricostruzione delle competenze scientifiche, convinta che la collaborazione internazionale sia uno strumento essenziale per la promozione della pace e del progresso.
La Lectio Magistralis tenuta da Niccolò Somaschi, CEO di Quandela, ha approfondito il tema del Quantum Computing, delineando le tappe cruciali per la sua industrializzazione e le sue implicazioni rivoluzionarie.
Somaschi ha identificato gli attori vincenti come coloro che sapranno industrializzare la produzione di componenti quantistici, integrarli nei sistemi esistenti e sviluppare applicazioni pratiche in sinergia con l’intelligenza artificiale e il machine learning. La vera rivoluzione, tuttavia, è prevista nell’orizzonte 2028-2030: l’avvento dei quantum supercomputer, in grado di risolvere problemi attualmente inaffrontabili, aprendo nuove frontiere nella scienza, nell’ingegneria e nell’economia.
La transizione verso questa nuova era richiede un impegno costante nella ricerca, nello sviluppo tecnologico e nella formazione di competenze specialistiche, ponendo l’accento sulla necessità di una visione lungimirante e di una collaborazione sinergica tra istituzioni accademiche, imprese e governi.







