L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha recentemente comminato a Sky Italia una severa sanzione pecuniaria, quantificata in 4,2 milioni di euro, in seguito ad un’approfondita indagine che ha evidenziato la realizzazione di pratiche commerciali in violazione del Codice del Consumo e dei principi di correttezza e trasparenza nel mercato televisivo.
La decisione dell’AGCM, pubblicata nel bollettino settimanale, non si limita a una mera constatazione di irregolarità, ma riflette una valutazione complessa che ha considerato l’impatto di tali pratiche sulla concorrenza e, soprattutto, sulla tutela dei consumatori.
Le tre condotte scorrette individuate dall’Autorità non rappresentano eventi isolati, bensì elementi di una strategia commerciale potenzialmente strutturata, volta a limitare la libera scelta dell’utente e a creare una posizione dominante distorta.
La prima pratica scorretta riguarda l’utilizzo di tecniche di “dark patterns”, ovvero meccanismi di design ingannevoli integrati nelle interfacce digitali, che inducendo il consumatore ad adesioni a servizi o offerte non desiderate o pienamente comprese.
In particolare, l’AGCM ha rilevato che Sky ha impiegato schemi grafici e formulazioni ambigue per rendere meno evidente la natura obbligatoria di alcuni servizi o la complessità delle condizioni contrattuali, alterando la libera espressione del consenso del consumatore.
La seconda pratica contestata si riferisce a modalità di comunicazione promozionale ritenute fuorvianti.
L’Autorità ha constatato che alcune offerte pubblicitarie presentavano informazioni parziali o omesse, creando un’aspettativa nei consumatori che non corrispondeva alla realtà del servizio offerto, generando così un danno in termini di aspettative disattese e potenziali costi aggiuntivi.
Infine, l’AGCM ha rilevato un’irregolarità nella gestione delle disdette, con procedure ritenute eccessivamente complesse e ostacoli deliberatamente posti tra il consumatore e la possibilità di recedere dal contratto.
Questa pratica, configurabile come comportamento scorretto, limita la libertà contrattuale e penalizza l’utente che desidera interrompere la sottoscrizione dei servizi.
La sanzione di 4,2 milioni di euro, oltre ad essere una risposta immediata alle violazioni riscontrate, mira a disincentivare Sky Italia dall’adozione di pratiche commerciali simili in futuro.
L’Autorità, nel suo comunicato, ha sottolineato la necessità di un impegno concreto da parte di tutti gli operatori del mercato televisivo verso una maggiore trasparenza e correttezza, garantendo ai consumatori un ambiente di mercato libero e informato.
L’episodio solleva interrogativi più ampi sulla responsabilità delle piattaforme digitali e sulla necessità di una regolamentazione più stringente per tutelare i diritti dei consumatori nell’era digitale, dove l’inganno può assumere forme sempre più sofisticate e difficili da individuare.
L’AGCM ha inoltre disposto l’adozione di misure correttive da parte di Sky, al fine di ripristinare la conformità alle norme e prevenire il ripetersi di comportamenti scorretti.





