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venerdì 7 Novembre 2025

Spaccio e Cripto: Smascherata Rete Criminale a Roma

Un’operazione dei Carabinieri, con il contributo specialistico della Sezione Criptovalute del Comando per la Tutela della Moneta e dei Marchi, ha smantellato un’organizzazione criminale dedita al traffico e al riciclaggio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, sfruttando la pervasività delle piattaforme social e la sofisticata infrastruttura delle criptovalute per eludere i controlli e occultare le tracce finanziarie.

L’inchiesta, diretta dalla Procura di Roma e avviata nel 2023, ha portato all’arresto di tre individui, uno dei quali è accusato anche di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e all’autoriciclaggio di capitali illeciti.
L’attività investigativa, sviluppatasi attraverso complesse analisi tecniche e tradizionali metodologie di indagine, ha rivelato un sistema strutturato di vendita al dettaglio di cocaina, hashish e marijuana.

I responsabili utilizzavano canali di comunicazione criptati, come Telegram e Instagram, per raggiungere potenziali acquirenti, offrendo un servizio di consegna rapida e discreta.

I pagamenti, effettuati in criptovalute, venivano indirizzati a wallet digitali che fungevano da “serbatoi” per il riciclo del denaro sporco.
Un elemento cruciale nell’indagine è emerso dall’esame dettagliato di piattaforme di exchange di criptovalute, riconducibili a uno degli indagati.
Queste piattaforme, apparentemente legittime, venivano utilizzate per mascherare l’origine illecita di ingenti somme di denaro.
In particolare, è stato rilevato un trasferimento significativo di criptovalute, riconducibile ad attività criminali, verso il portafoglio elettronico di un cittadino cinese precedentemente arrestato per reati connessi al traffico di stupefacenti.
Questo trasferimento, attentamente orchestrato per ostacolare l’identificazione della fonte illecita, veniva successivamente convertito in contante e reintrodotto nei circuiti finanziari regolari, apparentemente come provento di attività lecite.
La base operativa del gruppo, identificata attraverso meticolose attività di osservazione e pedinamento, era situata in un appartamento alla periferia di Roma.

Il luogo fungeva da magazzino per lo stoccaggio, la confezionamento e la spedizione della droga, accuratamente preparata in confezioni sigillate, provviste di false etichette di servizi postali per eludere i controlli.
Nel corso di una perquisizione, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato 15 chilogrammi di hashish, una pistola semiautomatica Browning calibro 9 con matricola abrasa, 6 flaconi di Rivotril (farmaco potenzialmente utilizzato per alterare le capacità cognitive) e cinque ordigni esplosivi improvvisati, suggerendo una pericolosa propensione all’intimidazione e alla possibile escalation della criminalità.

L’operazione testimonia la crescente sofisticazione delle organizzazioni criminali nell’utilizzo di tecnologie digitali e criptovalute per commettere reati e riciclare denaro sporco, richiedendo un costante aggiornamento delle competenze investigative e un rafforzamento della collaborazione tra le diverse forze di polizia e le autorità finanziarie.
L’inchiesta evidenzia, inoltre, la necessità di una vigilanza continua sulle piattaforme di scambio di criptovalute, spesso utilizzate come veicolo per attività illecite.

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