Spoltore, no alla fusione: richiesta di trasparenza e confronto.

La comunità di Spoltore si fa interprete di un’istanza di salvaguardia, un grido di difesa volto a preservare l’essenza di un territorio radicato nella storia e nell’identità collettiva.
Nasce così il comitato “No alla fusione”, un baluardo contro una trasformazione amministrativa destinata a ridefinire il tessuto sociale, economico e culturale di una popolazione intera, proiettata nell’inedita realtà della Città di Pescara.

L’azione del comitato non si configura come un atto di opposizione sterile, bensì come una richiesta pressante di trasparenza e cognizione.

Si invoca un dibattito informato, fondato su dati oggettivi, valutazioni verificabili e numeri concreti, che vadano al di là di proclami superficiali e promesse vaghe.

L’urgenza è quella di comprendere, con chiarezza e precisione, quali siano i benefici tangibili che una simile operazione possa recare ai cittadini di Spoltore.
Si esige, pertanto, la presentazione di analisi ufficiali e impersindubili che quantifichino i vantaggi economici attesi, esaminando con rigore l’impatto sui servizi essenziali: trasporti, sanità, istruzione, sicurezza e semplificazione burocratica.
Parallelamente, si sollecita una profonda riflessione sulla tutela dell’identità locale, patrimonio immateriale da non disperdere nell’ombrello di una più vasta entità amministrativa.
La questione fiscale, con le sue implicazioni dirette sulle tasche dei cittadini, merita un’attenzione particolare, con un’esigenza di trasparenza assoluta e di garanzie concrete.
Il comitato, in linea con i principi fondamentali della democrazia partecipativa, rivendica un coinvolgimento attivo e consapevole della cittadinanza nel processo decisionale.
Le attuali argomentazioni a favore della fusione, spesso basate su proiezioni non supportate da evidenze concrete, appaiono insufficienti a giustificare una scelta di tale portata.
L’incertezza sui benefici, l’assenza di garanzie sugli incentivi e il rischio di un aumento della pressione fiscale, ereditata dall’amministrazione comunale di Pescara, generano legittime preoccupazioni e alimentano un clima di sfiducia.
Si ritiene che il referendum del 2014, per sua natura, non possa essere considerato un punto di riferimento valido e attuale.

Il contesto demografico, le condizioni socioeconomiche, la normativa di riferimento e l’offerta di servizi pubblici hanno subito trasformazioni significative nel corso degli anni, rendendo obsoleta qualsiasi valutazione precedentemente espressa.

Il comitato “No alla fusione” si impegna a promuovere un’ampia e diffusa informazione attraverso incontri pubblici, eventi divulgativi e banchetti informativi, offrendo alla comunità di Spoltore gli strumenti necessari per formarsi un’opinione consapevole e indipendente.

Parallelamente, si sta valutando la possibilità di avviare una nuova raccolta firme, con l’obiettivo di sollecitare un’adeguata consultazione popolare, capace di riflettere fedelmente la volontà attuale della cittadinanza, alla luce degli sconvolgimenti economici, sociali e politici che hanno caratterizzato gli ultimi undici anni.

L’obiettivo ultimo è garantire una decisione autenticamente rappresentativa, frutto di una deliberazione informata e consapevole, e non una mera imposizione dall’alto.

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