Nel cuore della provincia di Foggia, a Stornara, una comunità di quasi 5.800 anime si trova a confrontarsi con una drammatica carenza di servizi finanziari, esacerbata da un atto di vandalismo che ha colpito una filiale Intesa Sanpaolo.
Alle prime ore del mattino, una banda di criminali ha fatto esplodere il bancomat utilizzando la tecnica della “marmotta”, un metodo rudimentale che consiste nell’inserimento di un ordigno esplosivo nello sportello erogatore, progettato per massimizzare il bottino con il minimo sforzo.
L’evento si somma a un precedente episodio, verificatosi il 14 agosto, in cui anche un postamat era stato distrutto con l’esplosione, lasciando la popolazione priva di qualsiasi accesso diretto a servizi bancari e postali essenziali.
La situazione, descritta dal sindaco Roberto Nigro come “un paese in guerra”, riflette la crescente vulnerabilità di piccole comunità rurali, sempre più bersaglio di queste azioni criminali.
L’assenza di sportelli bancomat e postamat non è solo una questione di disagi economici, ma rappresenta un problema di inclusione sociale e di sviluppo territoriale.
Per una popolazione prevalentemente anziana e con limitate competenze digitali, l’accesso fisico al denaro contante e ai servizi bancari rimane cruciale per gestire le proprie finanze e sostenere l’economia locale.
La dipendenza da servizi esterni, spesso costosi e difficoltosi da raggiungere, acuisce il senso di isolamento e marginalizzazione.
Le autorità locali, attraverso il sindaco Nigro, hanno ripetutamente sollecitato l’intervento delle istituzioni nazionali, in particolare il Governo e le società Poste Italiane e Intesa Sanpaolo, affinché si provveda al ripristino urgente dei servizi.
La richiesta non si limita alla semplice sostituzione degli sportelli danneggiati, ma implica una riflessione più ampia sulla sicurezza delle infrastrutture finanziarie in aree a rischio e sulla necessità di implementare strategie di prevenzione e dissuasione più efficaci.
L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità delle banche e degli operatori postali nel garantire un servizio essenziale a tutte le comunità, indipendentemente dalla loro dimensione e dalla loro posizione geografica.
Inoltre, evidenzia la necessità di una maggiore collaborazione tra le forze dell’ordine, le amministrazioni locali e gli operatori finanziari per contrastare il fenomeno delle rapine agli sportelli automatici e proteggere il patrimonio economico e sociale delle piccole comunità.
La questione, lungi dall’essere un semplice atto di vandalismo, si configura come un campanello d’allarme sulla tenuta del tessuto sociale e sulla necessità di un approccio integrato per garantire la sicurezza e lo sviluppo delle aree interne del paese.








