Taranto: Emergenza rifiuti, l’opposizione chiede un cambio di passo

La crescente emergenza igienico-ambientale che affligge le vie di Taranto, in particolare nei quartieri Tamburi, Paolo VI e Salinella, solleva interrogativi urgenti sulla governance del servizio di raccolta rifiuti e sull’effettiva responsabilità degli attori coinvolti.

Una situazione di degrado, caratterizzata dalla presenza diffusa di sacchi di rifiuti abbandonati in prossimità dei cassonetti, genera disagi alla cittadinanza e mina la vivibilità urbana.
L’opposizione consiliare, attraverso un documento congiunto, focalizza l’attenzione sulla dinamica di controllo del servizio Kyma Ambiente, evidenziando come la nomina del consiglio di amministrazione e del presidente da parte del sindaco, pur nel rispetto formale delle procedure, abbia determinato una gestione che appare inadeguata a garantire il decoro urbano.
La critica non si limita alla mera inefficienza operativa, ma mira a individuare una responsabilità politica più ampia, legata alla supervisione e al coordinamento di un appalto pubblico di tale rilevanza.
L’inerzia di Kyma Ambiente, segnalata dai consiglieri, configura una presunta inadempienza contrattuale nei confronti dell’amministrazione comunale, che a sua volta è tenuta a tutelare l’interesse pubblico e a garantire un servizio essenziale per la collettività.
Questa omissione, secondo l’opposizione, costituisce una rottura fiduciaria nei confronti dei cittadini, che hanno delegato al sindaco la missione di migliorare la qualità della vita in città.

Il documento consiliare non si accontenta di una mera constatazione del problema, ma prospetta una prospettiva di intervento più incisiva.
Si contesta la tendenza a scaricare la responsabilità del degrado urbano sui cittadini, sottintendendo che il servizio di raccolta rifiuti sia una questione meramente tecnica, estranea a valutazioni politiche e strategiche.
L’opposizione, quindi, avverte di una possibile sospensione del servizio pubblico in caso di mancata risoluzione immediata della situazione, riservandosi azioni legali e politiche.

La critica, infine, investe l’intera organizzazione del sistema di raccolta differenziata, denunciando una carenza di visione e una mancanza di investimenti in infrastrutture, personale e comunicazione.
L’invito finale all’amministrazione è un appello alla trasparenza, all’assunzione di responsabilità e alla riconciliazione con la cittadinanza, a partire da un impegno concreto e misurabile per migliorare la gestione dei rifiuti.

Si richiede, in sostanza, una rottura con le pratiche del passato e un cambio di passo per affrontare le sfide ambientali che gravano sulla città.

La risoluzione di questo problema, si sottolinea, non è solo una questione di pulizia delle strade, ma un simbolo della capacità dell’amministrazione di ascoltare e rispondere alle esigenze dei cittadini.

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