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mercoledì 19 Novembre 2025

Targano: Inchiesta sulla corruzione elettorale, ombre su Forza Italia

Indagine sulla corruzione elettorale a Taranto: un’ombra sulla legittimità delle elezioni politiche del 2022Un’indagine della Procura di Taranto ha gettato una luce cruda e inquietante sulla correttezza delle elezioni politiche del 2022, sollevando interrogativi sulla trasparenza del processo democratico e sulla potenziale manipolazione del voto.
Al centro dell’inchiesta figurano sette individui, tra cui due esponenti di spicco di Forza Italia: il consigliere regionale uscente, Massimiliano Di Cuia, e il deputato Vito De Palma.
La vicenda, riportata inizialmente da “Nuovo Quotidiano di Puglia” e dalla “Gazzetta del Mezzogiorno”, coinvolge anche quattro membri del seggio elettorale numero 54 di Taranto (presidente, segretaria e due scrutatrici) e un rappresentante di lista, segnalando un potenziale collusione a diversi livelli del sistema elettorale.
Le accuse mosse dalla Procura, guidata dal procuratore Mariano Buccoliero, ruotano attorno a una serie di reati gravi: falsità ideologica commessa in atti pubblici, alterazione dolosa del voto, induzione in errore dei funzionari pubblici e violazioni delle norme elettorali.

Secondo la ricostruzione del pm, i membri del seggio avrebbero agito in concerto per distorcere l’esito delle elezioni alla Camera dei Deputati.

Il meccanismo presunto si sarebbe concretizzato attraverso la negligenza nei controlli voto per voto, consentendo l’attribuzione di voti destinati a Fratelli d’Italia a favore di Forza Italia.
Questa manipolazione sarebbe stata mascherata dalla compilazione di verbali e tabelle contenenti dati deliberatamente falsati.

Particolarmente rilevante è l’inserimento artificioso del numero “52” accanto alla lista di Fratelli d’Italia, una manovra volta a invertire il risultato effettivo, trasformando i 213 voti inizialmente registrati a favore di FdI in un conteggio a beneficio di Forza Italia.
Le accuse nei confronti di Di Cuia e De Palma si focalizzano sull’utilizzo successivo di questi dati alterati per sollecitare una rettifica presso l’Ufficio Centrale Circoscrizionale di Bari.
Questa azione, secondo la Procura, avrebbe indotto l’autorità a certificare i dati manipolati come autentici, con conseguente attribuzione del seggio alla Camera a favore di De Palma, a scapito del candidato Marcello Lanotte.
La dinamica degli eventi si sarebbe sviluppata tra il 25 settembre e il 28 novembre 2022, estendendosi geograficamente tra Taranto e Bari.

Le prime reazioni degli indagati si caratterizzano per la negazione delle accuse e la richiesta di chiarezza.
Vito De Palma ha dichiarato la sua totale estraneità ai fatti, sottolineando di aver presentato un esposto proprio per ottenere l’accesso agli atti che gli venivano negati.
Massimiliano Di Cuia, dal canto suo, ha respinto categoricamente le accuse, affermando di non essere mai stato presente nella sezione elettorale oggetto dell’indagine.
La tempistica della notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, giunta proprio alla vigilia delle elezioni regionali, solleva ulteriori interrogativi e alimenta sospetti su possibili intenti manipolatori.
L’inchiesta rappresenta una seria minaccia alla fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche e richiede un’indagine approfondita e trasparente per accertare le responsabilità e ripristinare la legalità.
La vicenda pone l’attenzione sulla necessità di rafforzare i controlli e le procedure di verifica durante le operazioni di voto, al fine di prevenire future manipolazioni e garantire l’integrità del processo elettorale.

La gravità delle accuse e la loro potenziale ricaduta sulla legittimità delle elezioni richiedono un’analisi critica e un impegno condiviso per tutelare il diritto di voto e la correttezza del sistema democratico.

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