Nel panorama regionale molisano, l’analisi dei costi relativi alla TARI (Tassa sui Rifiuti), condotta dall’osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, proietta uno scenario di stabilità economica per le famiglie nel 2025.
La spesa media, stimata a 254 euro, si mantiene invariata rispetto all’anno precedente, riflettendo una gestione, seppur statica, del sistema di riscossione delle tasse ambientali.
Tuttavia, questa cifra nasconde significative disomogeneità territoriali all’interno della regione.
Un’approfondita disamina dei dati rivela che il capoluogo di Isernia si distingue per una tariffa più accessibile, fissata a 208 euro, mentre Campobasso registra un importo più elevato, pari a 299 euro.
Questa disparità sottolinea la necessità di un’analisi più dettagliata dei modelli di gestione dei rifiuti adottati nei diversi comuni, valutando l’efficienza operativa, le infrastrutture disponibili e l’impatto sui bilanci comunali.
L’indagine, che ha esaminato le tariffe applicate nei capoluoghi di provincia italiani, adotta come riferimento una famiglia tipo composta da tre persone e un’abitazione di 100 metri quadrati.
Questo standard serve a uniformare il confronto tra diverse realtà geografiche e a fornire un quadro di riferimento chiaro per la comprensione delle spese sostenute dalle famiglie.
I costi riportati includono l’IVA e le eventuali addizionali provinciali, elementi cruciali per una corretta interpretazione delle cifre finali.
Nonostante la stabilità dei costi, un elemento di grande rilievo emerge dall’analisi delle performance ambientali: la raccolta differenziata in Molise ha registrato una crescita significativa nel 2023, raggiungendo il 60,8%.
Questo dato positivo testimonia un crescente impegno da parte dei cittadini e delle amministrazioni locali verso pratiche sostenibili, con un impatto diretto sulla riduzione dei rifiuti destinati alla discarica e sul risparmio di risorse naturali.
Se si considerano i due capoluoghi, si osserva una divergenza nelle percentuali di raccolta differenziata: Campobasso si attesta al 52,5%, mentre Isernia registra un dato inferiore, pari al 46,7%.
Questa differenza potrebbe essere attribuibile a fattori quali la diversa sensibilizzazione della popolazione, l’efficacia dei programmi di comunicazione e l’adeguatezza delle infrastrutture di raccolta differenziata.
In definitiva, la situazione della TARI in Molise nel 2025 si configura come un quadro complesso, caratterizzato da costi stabili a livello regionale ma con significative differenze territoriali, e da una tendenza positiva verso la sostenibilità ambientale, evidenziata dalla crescita della raccolta differenziata.
Un’analisi più approfondita delle dinamiche locali e un costante monitoraggio delle performance ambientali saranno fondamentali per ottimizzare la gestione dei rifiuti e garantire un servizio efficiente ed equo per tutti i cittadini molisani.






